È stato firmato giovedì mattina il rinnovo del Contratto collettivo nazionale dei lavoratori non medici della sanità privata, dopo l’accordo raggiunto il 25 settembre. “Dopo 14 anni di attesa, 100mila lavoratori avranno più garanzie e più diritti. Dopo i tanti investimenti nella sanità pubblica anche con questo passaggio il Servizio sanitario nazionale è più forte”, ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza. Il contratto è stato sottoscritto da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl con le associazioni Aris e Aiop. L’incremento medio mensile è pari a 154 euro. Ma non saranno le associazioni datoriali a mettere mano al portafoglio. Il differenziale rispetto alla sanità pubblica sarà infatti colmato con i contributi delle regioni e dello Stato che si faranno carico per il 50% dell’aspetto economico del rinnovo. Proprio il timore che non tutte le Regioni fossero in grado di rispettare gli impegni è stato il fattore che ha prolungato la trattativa nonostante ci fosse già una pre-intesa firmata.
“La firma del contratto della sanità privata è un risultato importante, frutto della lotta delle lavoratrici e dei lavoratori. Viene sancito il principio ‘stesso lavoro, stesso salario, stesso diritti'”, commenta Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil. “Noi avevamo posto con forza verso Confindustria questo tema, il presidente Bonomi aveva assicurato il suo intervento e grazie soprattutto alla mobilitazione di questi mesi dei lavoratori e delle lavoratrici finalmente siamo riusciti a portare a casa davvero un buon contratto per la sanità privata”, ha aggiunto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. Ma “nei meccanici, come in tanti altri rinnovi contrattuali, c’è ritardo, e purtroppo le cose non stanno andando per niente bene”. Bloccato anche il rinnovo per i lavoratori delle aziende alimentari, che sciopereranno venerdì.
Barbara Cittadini, presidente nazionale Aiop, parla di “riconoscimento importante per le risorse umane della componente di diritto privato del Servizio sanitario nazionale ed ha un grande valore simbolico. “Noi rappresentiamo tutti gli associati, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, e non possiamo immaginare che vi siano Regioni che, a fronte di una norma, voluta dal Governo e votata dal Parlamento, non si adeguino. Ci aspettiamo, quindi, che tutte le 21 Regioni e Province autonome si comportino in modo omogeneo”. Per Cittadini “il percorso è avviato: considerazione che ha indotto l’assemblea di Aiop a deliberare, a larghissima maggioranza, di firmare il rinnovo del contratto. Per quelle Regioni dove l’iter non è ancora iniziato sarà istituito un tavolo emergenziale, affinché non vi siano, in tal senso, degli ingiustificabili ritardi che non potremmo tollerare”.
“Con la firma del contratto di lavoro per il personale non medico che opera nelle nostre strutture si chiude un’annosa, e per tanti aspetti incresciosa, vicenda. Non possiamo che esserne soddisfatti”, commenta padre Virginio Bebber, presidente dell’Associazione religiosa degli istituti socio-sanitari. Con il documento, prosegue il presidente, “le retribuzioni dei dipendenti non medici della sanità privata vengono equiparate a quelle dei colleghi del comparto pubblico”.