Dagli insulti quotidiani ai ringraziamenti in prima pagina. “Prima di linciare il governo, guadiamoci intorno e osserviamo cosa succede in mezzo mondo”. E allora Giuseppe Conte “va ringraziato per aver adottato misure fastidiose, liberticide, che però hanno salvato la pelle a tanta gente”. Letto in rete potrebbe sembrare un post di Di Maio o Zingaretti. Visto in tv, la magistrale imitazione di Crozza del “solito” Vittorio Feltri senza speranza di redenzione. E invece, stavolta, è proprio lui, il fondatore di Libero, a superare il comico. Feltri lo fa con un fondo a sorpresa nel quale mette nero su bianco: “Tutto sommato siamo più efficienti”. Il titolo suona bonario e innocuo, ma proprio perché Feltri è Feltri, non passa inosservato perché il sapore di un clamoroso e improvviso ravvedimento, dopo mesi e mesi di fustigazione delle misure del governo, quasi sempre invitato ad andarsene a casa.
In verità l’auspicio resta quello, ma anche per il più caustico dei detrattori, i numeri finiscono per essere numeri e Feltri – per un giorno – a quelli scrupolosamente s’attiene constatando che in effetti “la Francia è devastata e non sa più che fare, il Belgio detiene addirittura il record mondiale, l’Inghilterra è messo peggio di noi, gli Stati Uniti continuano ad essere una sorta di tritacarne umano”. Ma non così in Italia, dove il Covid è scoppiato prima che altrove ma le contromisure messe in campo nel frattempo hanno “tutto sommato” funzionato. Da qui, il mea culpa dello storico direttore del giornale: “Anche noi di Libero quanto i colleghi di altri giornali abbiamo esagerato con le critiche rivolte al governo. Ma prima di linciarlo guardiamo cosa succede in mezzo mondo”.
Vale la citazione per cui anche un orologio rotto segna l’ora giusta una volta al giorno. Perché basta sfogliare non tanto i titoli di prima pagina ma gli editoriali dello stesso Feltri dei mesi scorsi, in pieno lockdown, per constatare quanto repentina e significativa sia l’inversione a U. Esempi? Il 18 Aprile usciva sul giornale con un titolo allarmante: “Conte sequestra tutti i cittadini e la fa pure franca”. Il “premier rabberciato” veniva accusato di segregare in casa 60 milioni di cittadini. Non che fosse vero, ma c’era la questione del processo Salvini per il “sequestro” della Diciotti da mandare in tribuna con un paragone che poi non ha retto la prova del tempo. Il processo ha avuto la sua prima udienza, nel frattempo Feltri ha evidentemente messo a fuoco che “le misure liberticide hanno salvato la pelle alla gente”. A maggio ci fu una stoccata a Conte che “non può neanche gestire un condominio”. Ma Feltri ha cambiato idea anche su questo, pur non scendendo dal carro di chi vuole sostituire il governo in carica: “Dovremmo ringraziare il cielo se non l’esecutivo presieduto da Conte, antipatico quanto un gatto attaccato ai testicoli ma che tutto sommato ha fatto meglio di parecchi suoi colleghi stranieri”.
Va anche detto che Feltri ha cambiato idea anche sulle mascherine, che un tempo era fiero di non indossare perché “mi danno fastidio”. E lo ha fatto in diretta tv smentendo se stesso. “Mettete le mascherine, e non rompete”. “Non sono filogovernativo – ha aggiunto – ma di fronte alla realtà non posso chiudere gli occhi. Ieri abbiamo analizzato i dati di molti paesi e ci siamo resi conto che l’Italia al confronto di quasi tutti gli altri paesi è un fiore all’Occhiello quindi non posso dire che questo governo ha agito male e i risultati lo dimostrano”.