Oggi gli attivisti dei Fridays For Future sono di nuovo in piazza in tutta Italia. In più di cento città ci sono scioperi e presidi studenteschi: “Scioperiamo da una giornata di scuola o di lavoro per inchiodare le persone al potere di fronte alle loro responsabilità e al loro tradimento”, spiegano. Le azioni variano di città in città al fine di garantire ovunque la sicurezza dei partecipanti. “Il tempo per evitare il collasso climatico sta per finire – affermano i ragazzi – Ma arrendersi significa destinarci a un futuro nel caos, e non lo accettiamo. Dobbiamo affrontare la realtà e trattare la crisi climatica come una crisi. Vogliamo che la politica dia la priorità alla sopravvivenza dell’umanità piuttosto che all’avidità di pochi. Vogliamo un’economia basata sul benessere delle persone e la tutela degli ecosistemi e non più sul Pil, un’Europa che si impegni a ripagare il suo debito con il Sud del mondo”. E da Roma arriva una proposta aggiuntiva: “I soldi del Recovery Fund vengano usati anche per il diritto allo studio“.