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Covid, De Luca: “Già oggi, forse, siamo al punto che dovremmo prendere decisioni drastiche. Italia dovrà assumersi responsabilità”

Se si tiene conto che anche oggi la Regione, la più colpita dalla seconda ondata di coronavirus al momento, ha fatto registrare 700 nuovi contagi, si capisce quanto la linea rossa tracciata dal Dem sia vicina: "Obiettivo è avere equilibrio tra nuovi positivi e guariti". E ai campani dice: "Il momento difficile del Covid-19 non è alle spalle, ma davanti a noi"

“La mia opinione è che già oggi, forse, siamo arrivati al punto nel quale dovremmo prendere decisioni drastiche“. Il presidente della Campania Vincenzo De Luca, nel corso di una diretta Facebook, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione dei contagi in Regione: nelle ultime 24 ore il numero di positivi è nuovamente cresciuto arrivando a 769 su 9.549 tamponi, 5 i decessi. Anche per questo l’esponente dem non ha escluso la necessità di pensare a ulteriori misure restrittive. “Attendiamo ancora”, ha detto, “sappiamo che una nuova chiusura generalizzata sarebbe una tragedia. Ma quando dovesse porsi questo problema, l’Italia sarà chiamata a decidere, e saremo chiamati tutti ad assumerci responsabilità grandi. Allora è meglio essere rigorosi oggi e rispettare rigorosamente tutte le regole”.

De Luca ha ribadito di aver “assunto l’impegno di garantire la sicurezza delle nostre famiglie” e ha aggiunto: “Noi prenderemo le decisioni necessarie, non quelle più comode o facili, ma le decisioni utili a tutelare la sicurezza delle nostre famiglie”. Il punto di partenza del suo ragionamento sono naturalmente i nuovi casi di positività per il Covid: “Con 800 attualmente positivi in più al giorno chiudiamo tutto. Obiettivo è avere equilibrio tra nuovi positivi e guariti. Ma se abbiamo mille contagi e duecento guariti è lockdown. Non drammatizzo, faccio un calcolo numerico”. De Luca ha anche cercato di preparare i campani a ciò che li aspetta nelle prossime settimane che, dice, sarà molto diverso da quello che hanno invece vissuto nel corso della prima ondata, quando ad essere colpito dal virus è stato prevalentemente il Nord Italia: “Il momento difficile del Covid-19 non è alle spalle, è ancora davanti a noi. Prepariamoci ad avere mesi, se le tendenze in corso si confermano, ancora più pesanti di quelli da gennaio a maggio”.

Una delle difficoltà per il tracciamento dei casi è legata al fatto che, continua, “abbiamo molti asintomatici, tra gli oltre 700 positivi che avremo anche oggi il 90-95% è asintomatico. Queste persone vanno collocate in isolamento domiciliare e non vanno in ospedale. Però se si alza l’età media dei contagi dobbiamo aspettarci anche ricoveri ulteriori, con due novità che non avevamo 6 mesi fa, l’apertura delle scuole e la stagione dell’epidemia influenzale“.

Il governatore ha poi concluso dicendo che il numero di tamponi effettuati aumenterà, dopo le accuse di svolgere pochi test riservate nei mesi scorsi alle autorità regionali, ma questo non risolverà il problema della pressione sulle strutture sanitarie, anzi potrebbe accelerarne la crisi se in parallelo non si reperirà anche nuovo personale: “La Soresa (Società regionale per la Sanità in Campania, ndr) ha aggiudicato ieri una gara per 10mila tamponi dai privati al giorno. Ma quando faremo 20mila tamponi dobbiamo ricordarci che ci servirà il personale medico per seguire in isolamento domiciliare i positivi che aumenteranno”.