Il direttore del tgLa7 è stato ospite di Massimo Giletti e Luigi Santelli durante "Giletti 102.5" su RTL 102.5. E quanto alle nuove regolamentazioni sull'uso della mascherina, Mentana ha aggiunto: "E’ ovvio che non ci siamo abituati, soprattutto chi non è giovanissimo ha vissuto tutta una vita non ponendosi il problema che si dovesse un giorno avere la mascherina, semplicemente ce la dimentichiamo, non è nello stato nostro di natura. Però parlandoci chiaramente non è una privazione terrificante, è una necessità"
“Non nego che potevo anche non farlo, eravamo al limite del distanziamento, ma era proprio il giorno in cui Conte aveva detto che bisognava usare quasi sempre la mascherina, così avendo un ospite a distanza ravvicinata mi sembrava giusto ed edificante fare l’intervista con la mascherina. Se non l’avessi messa sicuramente qualcuno avrebbe detto: ‘ah vedi che dicono tanto e poi non la mettono’“, queste le parole di Enrico Mentana sull’intervista al ministro Azzolina che ha scatenato molte polemiche. Il direttore del tgLa7 è stato ospite di Massimo Giletti e Luigi Santelli nel programma “Giletti 102.5” su RTL 102.5.
E quanto alle nuove regolamentazioni sull’uso della mascherina, Mentana ha aggiunto: “E’ ovvio che non ci siamo abituati, soprattutto chi non è giovanissimo ha vissuto tutta una vita non ponendosi il problema che si dovesse un giorno avere la mascherina, semplicemente ce la dimentichiamo, non è nello stato nostro di natura. Però parlandoci chiaramente non è una privazione terrificante, è una necessità“. Qualche parola quindi sulle decisioni del governo: “Io ho fatto molte critiche, come era giusto, a questo come ai precedenti governi, ma su questo, cosa vogliamo dire, che non ci mettiamo la mascherina perché ci sta sulle scatole Conte o qualche ministro o perché siamo dell’opposizione? Che senso ha, proviamo, male non ci farà. In questo momento comandano insieme Governo e Regioni, valgono le prerogative di tutte e due le sfere istituzionali e poi diciamoci la verità politica, nella prima fase del lockdown ognuno ha giocato la sua partita di immagine e anche i governatori delle Regioni, oltre a Conte, lo hanno fatto e non è un caso che siano stati tutti rieletti quelli che si ripresentavano. Tutti hanno capito che siamo in una fase cruciale: nella prima fase la cosa importante da fare era chiudere tutto in fretta, adesso è una partita diversa, bisogna essere molto accorti sapendo che il virus è meno letale e più pervasivo. E’ inutile fare i fenomeni, c’è chi l’ha fatto a Roma come nelle varie regioni, adesso bisogna fare gioco di squadra Stato-Regione come ha detto Bonaccini che è una persona di buon senso”.
Infine, un commento sulla presenza del virologi in tv: ”Un po’ ci si mettono loro con i protagonismi e un po’ siamo noi che li invitiamo sperando che dicano cose diverse tra di loro, quindi è un po’ un gatto che si morde la coda. Resta il fatto che non possiamo chiamare Wanna Marchi a dirci cosa dobbiamo fare, sono loro gli esperti e adesso è il loro momento”.