È diventato ormai un punto di riferimento dei “no mask” per le sue dichiarazioni contro l’utilizzo della mascherina per ridurre il contagio da coronavirus (“una cosa completamente inutile, solo terrorizzante, per tenere alto il livello di terrore: anzi, dannosa”) ma guai a definirlo “negazionista”. Così, in un’intervista a La Stampa, Enrico Montesano chiarisce la sua posizione sull’epidemia di coronavirus e sull’utilizzo delle mascherine, respingendo quelle che etichetta come “interpretazioni capziose del suo pensiero”.
“Io credo nel Coronavirus, credo che bisogna mantenere una giusta distanza dal nostro vicino perché alitare addosso alle persone è scorretto sotto tutti i punti di vista – spiega l’attore e regista -. Credo che le mascherine vadano portate nei luoghi chiusi, ma all’aperto non credo che ci proteggano dalle polveri sottili, dalle polveri d’amianto e dunque anche dal virus. Attraverso i tessuti passa tutto. Le mascherine sicure al 100% non ci farebbero neppure respirare“.
E non ci sta a passare per negazionista: “Non diciamo assurdità. Io credo nell’Olocausto e nei milioni di morti che il nazismo ha prodotto e per rispetto a questi morti e a una tragedia enorme non userei mai un termine del genere. Sono solo critico rispetto ad affermazioni apocalittiche perché sono un uomo curioso che non si ferma alla prima osteria ma vuole saperne di più”.
Montesano dice poi di credere a medici come “il professor Tarro, i professori Citro, Montanari, il dottor Tirelli e ne cito solo alcuni”, anche se non rispettano il pensiero corrente: “Sarò libero di non fidarmi dei medici scelti dalla tv? Quelli che ho citato mi convincono di più. Ma qualcuno lo dovrà dire che il re è nudo. Oppure no? Il pensiero unico non mi è mai piaciuto. Non bisogna ignorare le altre fonti di informazione – sostiene l’attore -. Io mi fido delle ricerche di questi scienziati. E dico con il professor Sabino Cassese che non bisogna dichiarare emergenza quando l’emergenza non c’è”.
“Non sono io ad essere spaventato ma da cittadino che si guarda intorno noto ciò che accade – conclude -. Quello che mi fa pensare è che il clima sta diventando sempre più insopportabile e la gente è terrorizzata e per questo è diventata violenta. La paura è pericolosa, la paura ce l’hai nella testa come diceva Camus, intanto il danno economico determinato dal terrore è incalcolabile”.