Sette ragazze e ragazzi scomparsi sono tornati a casa, sani e salvi. Chissà, magari anche grazie a qualche ben assestato colpo di calciomercato. Quel che è certo è che in qualche misura ha contribuito la bella iniziativa intrapresa in Italia dalla As Roma. La comunicazione social della società capitolina ormai dalla scorsa estate accompagna gli annunci dell’acquisto dei calciatori a foto e video che ritraggono minori scomparsi. Spinazzola, Pau Lopez, Mancini, Veretout, Mkhitaryan, Smalling (due volte) e più recentemente Ibanez, Pedro e Kumbulla: accanto alla fotografia che li immortala con la sciarpa giallorossa al collo, c’è sempre quella di un ragazzino di cui si sono perse le tracce. Un po’ come si faceva nei Paesi anglosassoni, negli anni ’90, con i cartoni del latte. Per la verità, l’idea è stata dello chief strategy officer della Roma, Paul Rogers, ispirato dal videoclip di una hit proprio di quel decennio, Runaway Train degli Asylum, che durante il ritornello faceva scorrere immagini e nomi dei giovani scomparsi.
Fin qui, come detto, l’iniziativa è sembrata funzionare. In tre sessioni di calciomercato – quelle estive 2019 e 2020 e quella invernale della scorsa stagione – i post sui social con le immagini dei “bimbi sperduti” hanno ottenuto oltre 2 milioni di visualizzazioni fra Twitter, Facebook e Instagram. Insieme alle vittorie dei trofei o di gare di cartello, l’approdo di nuovi calciatori è proprio il momento clou per un tifoso di calcio. Anche in termini di condivisione e visualizzazioni. A oggi, una ragazza in Italia, tre adolescenti in Inghilterra, un ragazzo in Belgio e due bambini in Kenya presenti sui video del club sono stati ritrovati sani e salvi. L’ultima, una 17enne, la cui immagine era contenuta nella clip che ha accompagnato pochi giorni fa il “riacquisto” da parte della società giallorossa del difensore inglese Chris Smalling. Il secondo “salvataggio” legato al centrale britannico: anche il primo approdo a Trigoria era stato accompagnato dalla foto di un bambino poi ritrovato. “È una splendida notizia – ha dichiarato Paul Rogers – Quando il Club ha deciso di lanciare la campagna Missing Kids aveva un obiettivo: sfruttare la natura virale degli annunci dei nuovi acquisti durante la finestra di calciomercato, per dare visibilità ai casi di bambini di cui non si avevano più notizie in tutto il mondo”. A giugno 2019, “pensavamo che offrire il nostro contributo al ritrovamento anche di un solo minore scomparso avrebbe rappresentato la cosa più bella mai fatta con le nostre piattaforme e con il seguito che abbiamo sui social media”.
La Roma ha lanciato la campagna Missing Kids durante il calciomercato estivo del 2019, in partnership con Telefono Azzurro (Italia), il National Centre for Missing and Exploited Children (USA), Missing People (UK), Missing Child Kenya e l’International Centre for Missing and Exploited Children. L’idea della società giallorossa ha ricevuto il plauso di tantissime altre società calcistiche in Italia e nel mondo. La Roma ha fatto da apripista per un’iniziativa ancora più ampia in occasione della Giornata internazione dei bambini scomparsi, il 25 maggio scorso, quando più di 200 club di 61 nazioni e 6 continenti si sono impegnati a supportare l’iniziativa di Football Cares, sposata da diversi grandi club come Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Liverpool, Celtic, Rangers, Galatasary, Fenerbahce, Flamengo, Corinthians e, in Italia, Juventus e Lazio oltre alla Roma. Caroline Humer, vice presidente del programma dell’International centre for missing and exploited children ha commentato: “Siamo grati all’As Roma per questa partnership e per la voglia di dare spazio a questa problematica mondiale attraverso le foto dei minori scomparsi. Ringraziamo anche tutti i tifosi per il loro supporto”.