Per quattro anni il sistema di identità digitale ha macinato numeri modesti ma solo negli ultimi mesi 5 milioni di italiani si sono accreditati ai servizi della pubblica amministrazione. Merito degli incentivi e della possibilità di accedere ai referti di tamponi e test. Per agevolare la transizione il ministero dell'Innovazione lancia una nuova modalità di riconoscimento senza operatore
Ha mosso i primi passi nel 2016, oggi lo usano 11 milioni di italiani. La possibilità di consultare i referti di tamponi sul Fascicolo Sanitario Elettronico, insieme ai benefici introdotti nell’emergenza come il bonus vacanze, ha messo definitivamente il turbo a Spid, il sistema di accesso ai servizi della pubblica amministrazione tramite identità digitale unica che nell’ultimo anno ha visto più che triplicare il numero di cittadini in possesso delle credenziali per dialogare con la pubblica amministrazione. Negli ultimi mesi si contano 5 milioni di nuovi iscritti. Non solo, Spid sarà necessario anche per entrare nell’App “Io” attraverso la quale passerà il cashback, in altre parole il bonus bancomat, che parte a dicembre.
In quest’ottica di transizione, il primo ottobre Inps ha mandato in pensione la vecchia procedura di riconoscimento tramite codici alfanumerici Pin, che rimarranno validi per un anno ma poi dovranno essere sostituiti da 12 milioni di pensionati. Proprio per facilitare il passaggio alla nuova chiave digitale, il ministero dell’Innovazione ha rilasciato una modalità semplificata che promette di essere meno ostica agli anziani. La modalità si chiama “audio-video” e viene resa disponibile nei siti web dei gestori (Aruba, In.Te.S.A., InfoCert, Lepida, Namirial, Poste Italiane, Register, Sielte, TITrust Technologies) man mano che la attiveranno. La novità è la possibilità di fare tutto da remoto, sostituendo anche l’appuntamento virtuale con un operatore per il riconoscimento con un video “fatto in casa” e un versamento bancario anche simbolico. La nuova procedura, va detto, non sostituisce le altre e cioè la possibilità di recarsi persona presso gli uffici dei gestori di identità digitale (identity provider), via webcam con operatore messo a disposizione dal provider. L’attivazione di Spid continuerà anche con Carta d’identità elettronica (Cie) o un passaporto elettronico, identificandosi attraverso le app dei gestori scaricabili dagli store. Infine è possibile attivare Spid dai siti dei provider con Cie, Carta nazionale dei servizi o firma digitale e con l’ausilio di un lettore di smart card da collegare al computer.
La nuova procedura
Ma veniamo ad “audio-video”. Attraverso la nuova modalità di riconoscimento online, il cittadino potrà ottenere Spid, comodamente da casa, senza l’aiuto di un operatore e con pochi passaggi. Per richiederlo dovrà registrarsi sul sito del gestore di identità prescelto, che ha attiva la nuova modalità, avendo a portata di mano indirizzo e-mail e numero di cellulare personali. Dovrà poi realizzare con il proprio telefono o computer un video in cui mostra il suo documento di riconoscimento italiano (carta d’identità, carta d’identità elettronica, patente o passaporto) e la tessera sanitaria o il tesserino del codice fiscale. Come misura di tutela contro il furto di identità, durante il video dovrà leggere un codice ricevuto via sms o tramite una delle app dei gestori di identità, che avrà provveduto ad installare sul proprio cellulare. Un passaggio importante riguarda il conto corrente. La procedura si chiude infatti con un bonifico che avrà nella causale un codice specifico ricevuto dal gestore. La somma richiesta sarà simbolica, anche di pochi centesimi da devolvere poi in beneficienza, ma necessaria ad eseguire l’operazione come ulteriore elemento di verifica dell’identità. Tramite operatore, nel giro di pochi giorni il gestore verificherà le informazioni ricevute ai fini di controlli di sicurezza e antifrode, quindi rilascerà l’identità digitale.
Gratuito, quasi sempre
Quando fu annunciato, quattro anni fa, Spid doveva essere gratuito solo per due anni oltre i quali quali l’utilizzo sarebbe divenuto a pagamento. Nel novembre 2019 tutti i Gestori di Identità Digitale si sono impegnati a fornire per sempre le credenziali Spid di livello 1 e 2 ai cittadini gratuitamente. Ad oggi è così, salvo in alcuni casi sia previsto un supplemento a pagamento, in base alla modalità di riconoscimento scelta. Ad esempio Aruba, Infocert, Poste, TIM e Lepida oltre alla modalità di erogazione gratuita, offrono anche modalità di registrazione a pagamento.
I tempi: da 5 a 20 minuti
Per portare a compimento l’operazione servono dai 5 ai 20 minuti a seconda del gestore che si adotta, ma a condizione di avere una certa confidenza con la tecnologia, i cellulari, il pc altrimenti il rischio di perdersi o far interrompere la procedura per mancanza di un documento o di un passaggio è alto. Questo è il motivo per cui dal 2016 il sistema pubblico di Identità Digitale ha faticato a imporsi. La nuova modalità “audio-video” promette di velocizzare la procedura ma anche questa richiede una certa capacità d’uso dei dispositivi digitali: il video che mostra la carta d’identità, ad esempio, dovrà essere di buona qualità e il documento dovrà essere leggibile.
Cosa puoi fare con Spid
Sul sito www.spid.gov.it è riportata una gamma di servizi molto ampia che vanno dall’anagrafe alla salute fino alla scuola e all’Inail. Teoricamente si potrebbe fare (quasi) tutto con Spid: richiedere certificati, pagare tributi, multe e rette scolastiche, prenotare visite ospedaliere, inviare autocertificazioni. Ma in realtà non è così, non ancora. Al momento le amministrazioni “collegate” sono poco più di 4mila su 55 mila tra amministrazioni e pubblici uffici. Così capita che la Regione Emilia consenta il prestito bibliotecario mentre altre no, o che solo il Comune di Barzago, in Brianza, consenta l’accesso telematico diretto allo Sportello unico edilizia tramite Spid.
Come funziona
Per usare Spid, una volta messe in sicurezza le credenziali, bisogna scegliere il servizio e cliccare sul pulsante “accedi con Spid”. Le credenziali da usare (user e password) sono quelle rilasciate dal fornitore o personalizzate dall’utente. La schermata successiva porta a un piccolo data-form dove inserire l’otp, cioè il numero “usa e getta” che consente di associare in modo sicuro l’identità del richiedente con i dati in possesso della Pa. A questo punto bisogna utilizzare l’app del fornitore (Poste, Infocert etc) che inserita la password abilitata sblocca la schermata e porta all’abilitazione definitiva. Ogni servizio ha un supporto clienti sia telefonico che via chat e mail. Quello telefonico, a seconda dell’operatore, può non funzionare di sabato e domenica.
Sistemi alternativi
Le regioni, come la Lombardia, Marche, Liguria, hanno deciso di affiancare all’accesso Spid una modalità complementare più semplice tramite Otp, ovvero tramite un generatore di codici “usa e getta” tramite app. Sia Spid che l’Otp regionale consentono l’accesso al fascicolo sanitario, la prenotazione di visite, la consultazione dei referti. Il Lazio lo consente ma bisogna recarsi agli sportelli nelle Asl abilitate.