Il World Food Programme, l’agenzia delle Nazioni Unite con sede a Roma che lotta contro la fame nel mondo, ha vinto il premio Nobel per la Pace 2020. “Finché non avremo un vaccino medico, il cibo sarà il miglior vaccino contro il caos”, ha spiegato il Comitato norvegese per il Nobel nelle motivazioni che l’hanno portato a scegliere l’organizzazione, alla quale viene riconosciuto di essere “una forza efficace nella lotta alla fame“, in particolare in questo momento di aumentate sfide a causa dell’epidemia di Covid. “Grazie di cuore al Nobel Committee per aver onorato il World Food Programme con il Nobel per la pace 2020 – ringraziano su Twitter dall’agenzia – . Questo è un potente promemoria per il mondo che la pace e #famezero vanno di pari passo”.
I candidati – Alla vigilia dell’assegnazione, le speculazioni si erano concentrate su un possibile premio all’attivista ambientalista Greta Thunberg (nel giorno di un nuovo ‘climate strike’), all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per il ruolo nella gestione della pandemia di coronavirus, al dissidente russo Alexei Navalny o agli attivisti di Hong Kong. I candidati erano 318, di cui 211 persone e 107 organizzazioni. Il premio consiste in 1,1 milioni di dollari e una medaglia d’oro.
Le motivazioni del Comitato per il Nobel – “Il Wfp è stato insignito del premio Nobel per la Pace 2020 per i suoi sforzi nel combattere la fame, per il suo contributo nel migliorare le condizioni per la pace nelle aree colpite da conflitti e per la sua azione nel guidare gli sforzi per prevenire l’uso della fame come un’arma di guerra e conflitto. La pandemia ha contribuito a una forte impennata del numero di vittime della fame nel mondo”, afferma il Comitato, citando come esempi Yemen, Repubblica democratica del Congo, Nigeria, Sud Sudan e Burkina Faso, e mettendo in evidenza che “davanti alla pandemia, il World Food Programme ha dimostrato un’abilità impressionante di intensificare gli sforzi“.
Da parte del Comitato c’è inoltre stato un richiamo specifico al multilateralismo che la pandemia ha evidenziato essere “assolutamente fondamentale per affrontare sfide globali”. Il World Food Programme, ha aggiunto, “gioca un ruolo chiave nella cooperazione multilaterale per rendere la sicurezza alimentare uno strumento di pace e ha dato un forte contributo per la mobilitazione degli Stati membri dell’Onu per combattere contro l’uso della fame come arma di guerra e conflitto“.
Il Comitato rivolge inoltre un appello “alla comunità internazionale affinché non sottragga finanziamenti” a queste e altre agenzie che si occupano di lotta alla fame. “Il mondo rischia di affrontare una crisi alimentare di proporzioni inimmaginabili se il World Food Programme e le altre organizzazioni che si occupano di sicurezza alimentari non ricevono il sostegno finanziario che hanno chiesto. Questo per noi è un obbligo per tutti gli stati del mondo ad assicurare che le persone non muoiano di fame – ha detto il capo del Comitato Berit Reiss-Andersen nella conferenza stampa da Oslo – il coronavirus e gli altri problemi suscitati dalla pandemia hanno definitivamente rafforzato le ragioni del premio“.
Società
Nobel per la Pace 2020 al World Food Programme: è l’agenzia Onu contro la fame nel mondo
All'organizzazione viene riconosciuto di essere "una forza efficace nella lotta alla fame", in particolare in questo momento di aumentate sfide a causa dell’epidemia di Covid. Il premio consiste in 1,1 milioni di dollari e una medaglia d’oro
Il World Food Programme, l’agenzia delle Nazioni Unite con sede a Roma che lotta contro la fame nel mondo, ha vinto il premio Nobel per la Pace 2020. “Finché non avremo un vaccino medico, il cibo sarà il miglior vaccino contro il caos”, ha spiegato il Comitato norvegese per il Nobel nelle motivazioni che l’hanno portato a scegliere l’organizzazione, alla quale viene riconosciuto di essere “una forza efficace nella lotta alla fame“, in particolare in questo momento di aumentate sfide a causa dell’epidemia di Covid. “Grazie di cuore al Nobel Committee per aver onorato il World Food Programme con il Nobel per la pace 2020 – ringraziano su Twitter dall’agenzia – . Questo è un potente promemoria per il mondo che la pace e #famezero vanno di pari passo”.
I candidati – Alla vigilia dell’assegnazione, le speculazioni si erano concentrate su un possibile premio all’attivista ambientalista Greta Thunberg (nel giorno di un nuovo ‘climate strike’), all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per il ruolo nella gestione della pandemia di coronavirus, al dissidente russo Alexei Navalny o agli attivisti di Hong Kong. I candidati erano 318, di cui 211 persone e 107 organizzazioni. Il premio consiste in 1,1 milioni di dollari e una medaglia d’oro.
Le motivazioni del Comitato per il Nobel – “Il Wfp è stato insignito del premio Nobel per la Pace 2020 per i suoi sforzi nel combattere la fame, per il suo contributo nel migliorare le condizioni per la pace nelle aree colpite da conflitti e per la sua azione nel guidare gli sforzi per prevenire l’uso della fame come un’arma di guerra e conflitto. La pandemia ha contribuito a una forte impennata del numero di vittime della fame nel mondo”, afferma il Comitato, citando come esempi Yemen, Repubblica democratica del Congo, Nigeria, Sud Sudan e Burkina Faso, e mettendo in evidenza che “davanti alla pandemia, il World Food Programme ha dimostrato un’abilità impressionante di intensificare gli sforzi“.
Da parte del Comitato c’è inoltre stato un richiamo specifico al multilateralismo che la pandemia ha evidenziato essere “assolutamente fondamentale per affrontare sfide globali”. Il World Food Programme, ha aggiunto, “gioca un ruolo chiave nella cooperazione multilaterale per rendere la sicurezza alimentare uno strumento di pace e ha dato un forte contributo per la mobilitazione degli Stati membri dell’Onu per combattere contro l’uso della fame come arma di guerra e conflitto“.
Il Comitato rivolge inoltre un appello “alla comunità internazionale affinché non sottragga finanziamenti” a queste e altre agenzie che si occupano di lotta alla fame. “Il mondo rischia di affrontare una crisi alimentare di proporzioni inimmaginabili se il World Food Programme e le altre organizzazioni che si occupano di sicurezza alimentari non ricevono il sostegno finanziario che hanno chiesto. Questo per noi è un obbligo per tutti gli stati del mondo ad assicurare che le persone non muoiano di fame – ha detto il capo del Comitato Berit Reiss-Andersen nella conferenza stampa da Oslo – il coronavirus e gli altri problemi suscitati dalla pandemia hanno definitivamente rafforzato le ragioni del premio“.
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Quando la libertà è a rischio, l'unica cosa che puoi fare è metterla nelle mani più sagge. Ecco perché i conservatori continuano a crescere e stanno diventando sempre più influenti nella politica europea. Ed ecco perché la sinistra è nervosa. E con la vittoria di Trump, la loro irritazione si è trasformata in isteria". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
"Non solo perché i conservatori stanno vincendo, ma perché ora i conservatori stanno collaborando a livello globale. Quando Bill Clinton e Tony Blair crearono una rete liberale di sinistra globale negli anni '90, furono definiti statisti. Oggi, quando Trump, Meloni, Milei o forse Modi parlano, vengono definiti una minaccia per la democrazia. Questo è il doppio standard della sinistra, ma ci siamo abituati. E la buona notizia è che le persone non credono più alle loro bugie".
"Nonostante tutto il fango che ci gettano addosso. I cittadini continuano a votarci semplicemente perché le persone non sono ingenue come le considera l'ultimo. Votano per noi perché difendiamo la libertà", ha ribadito.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "La sinistra radicale vuole cancellare la nostra storia, minare la nostra identità, dividerci per nazionalità, per genere, per ideologia. Ma non saremo divisi perché siamo forti solo quando siamo insieme. E se l'Occidente non può esistere senza l'America, o meglio le Americhe, pensando ai tanti patrioti che lottano per la libertà in America Centrale e Meridionale, allora non può esistere nemmeno senza l'Europa". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Il Cpac ha capito prima di molti altri che la battaglia politica e culturale per i valori conservatori non è solo una battaglia americana, è una battaglia occidentale. Perché, amici miei, credo ancora nell'Occidente non solo come spazio geografico, ma come civiltà. Una civiltà nata dalla fusione di filosofia greca, diritto romano e valori cristiani. Una civiltà costruita e difesa nei secoli attraverso il genio, l'energia e i sacrifici di molti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla conferenza dei conservatori a Washington.
"La mia domanda per voi è: questa civiltà può ancora difendere i principi e i valori che la definiscono? Può ancora essere orgogliosa di sé stessa e consapevole del suo ruolo? Penso di sì. Quindi dobbiamo dirlo forte e chiaro a coloro che attaccano l'Occidente dall'esterno e a coloro che lo sabotano dall'interno con il virus della cultura della cancellazione e dell'ideologia woke. Dobbiamo dire loro che non ci vergogneremo mai di chi siamo", ha scandito.
"Affermiamo la nostra identità. Affermiamo la nostra identità e lavoriamo per rafforzarla. Perché senza un'identità radicata, non possiamo essere di nuovo grandi", ha concluso la Meloni.
(Adnkronos) - "Il nostro governo - ha detto Meloni - sta lavorando instancabilmente per ripristinare il legittimo posto dell'Italia sulla scena internazionale. Stiamo riformando, modernizzando e rivendicando il nostro ruolo di leader globale".
"Puntiamo a costruire un'Italia che stupisca ancora una volta il mondo. Lasciate che ve lo dica, lo stiamo dimostrando. La macchina della propaganda mainstream prevedeva che un governo conservatore avrebbe isolato l'Italia, cancellandola dalla mappa del mondo, allontanando gli investitori e sopprimendo le libertà fondamentali. Si sbagliavano", ha rivendicato ancora la premier.
"La loro narrazione era falsa. La realtà è che l'Italia sta prosperando. L'occupazione è a livelli record, la nostra economia sta crescendo, la nostra politica fiscale è tornata in carreggiata e il flusso di immigrazione illegale è diminuito del 60% nell'ultimo anno. E, cosa più importante, stiamo espandendo la libertà in ogni aspetto della vita degli italiani", ha concluso.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - L'Italia è "una nazione con un legame profondo e indistruttibile con gli Stati Uniti. E questo legame è forgiato dalla storia e dai principi condivisi. Ed è incarnato dagli innumerevoli americani di discendenza italiana che per generazioni hanno contribuito alla prosperità dell'America". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac a Washington. "Quindi, a loro, permettimi di dire grazie. Grazie per essere stati ambasciatori eccezionali della passione, della creatività e del genio italiani".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".