Televisione

Tina Cipollari come non l’avete mai letta: “La gente mi vede come un fumetto comico ma sono anche fragile. Le liti con Gemma? Verissime, lei non è come sembra”

"Mio padre sarebbe orgoglioso di me, mi guardava tutti i pomeriggi in tv ed era felice, si divertiva. E sarebbe orgoglioso dei suoi nipoti", ha detto la protagonista di Uomini e Donne a FQMagazine. E ancora, sul programma: "Quando dico 'no Maria, io esco', vado sul divano e fumo una sigaretta per farmi sbollire la rabbia". Ritratto di un volto noto della tv, oltre il trash

di Francesco Canino

Sognava di fare la maestra e invece è finita a “maltrattare la gente in tv“, come scrisse suo figlio Gianluca in un tema in cui gli venne chiesto di raccontare il mestiere dei suoi genitori. Tina Cipollari, da Uomini e Donne con furore, è uno dei quei personaggi che non suscita mai le mezze misure: esagerata sempre, piace per il suo essere senza filtri e per lo stesso motivo viene criticata. “È normale se ti esponi. Ma io non mi scompongo”, spiega a FQMagazine, raccontandosi in maniera inedita, dal rapporto con Maria De Filippi al grande dolore della sua vita, dalle liti con Gemma agli screzi con la Contessa De Blanck.

Tina, in lei quanto sono sovrapponibili persona e personaggio?
Difficile fare una separazione netta. Il mio carattere è lo stesso in tv e a casa: sono per le cose giuste, non parlo mai alle spalle, dico ciò che penso anche correndo il rischio di essere impopolare. È chiaro che nella vita di tutti i giorni non mi metto a litigare con la gente o a discutere con quei toni: la tv è show, è normale che certe situazioni risultino esasperate.

Proprio per quel suo modo di essere eternamente sopra le righe è stata etichettata come personaggio esagerato e provocatorio.
Mi viene da ridere. Penso invece che la gente mi veda come un cartone animato, un fumetto comico, nulla di più.

Maria Concetta Cipollari, in arte Tina, classe 1965: cosa sognava di fare da bambina?
La maestra, tanto che ho fatto le Magistrali. Poi a un certo punto il medico, ma alla fine i sogni sfumarono e dopo il diploma mi misi subito a lavorare: ho fatto di tutto, dalla rappresentante di occhiali all’impiegata in una società di costruzioni.

La sua sliding doors, vent’anni fa, fu un ripensamento di sua sorella: doveva partecipare a Uomini e Donne, invece rifiutò e chiamarono lei.
La redazione m’invitò per un provino ma ero impaurita, restia, non avevo mai visto una telecamera in vita mia. La tv non è mai stata un mio obiettivo, non l’ho mai cercata: la guardavo, mi piacevano le soap, ma non ho mai pensato di far parte di quel mondo.

Si è chiesta perché la scelsero?
Forse per il carattere esuberante, per la battuta pronta.

L’impatto con il pubblico cambiò tutto.
M’inventai il personaggio della vamp – senza che nessuno mi desse un copione o mi dicesse cosa fare –, un po’ per indossare una maschera e un po’ perché avevo timore di farmi conoscere. “Faccio qualche puntata, poi me ne torno in ufficio”, pensavo. Dopo qualche giorno notai che Maria De Filippi mi dava sempre più spazio e che la gente iniziava a fermarmi per strada. Fu straniante.

Quando capì che quello poteva diventare un vero lavoro?
Quando Maria mi propose di rimanere. Chiese a me e a Claudia Montanarini di fare le prime troniste e su quel trono ci siamo rimaste per molti mesi. A quel punto non mi potevo più sganciare, anche perché nel frattempo ero rimasta senza lavoro (dice ridendo).

In questi vent’anni, quante volte la De Filippi l’ha rimproverata dietro le quinte?
Non c’è mai stato uno scontro o un rimprovero a telecamere spente. Lo scambio si consuma in studio, le cose me le dice in puntata, davanti a tutti. Per altro io stimo molto Maria, ci capiamo con uno sguardo e so che la stima è reciproca.

Da anni c’è una notizia che ritorna puntuale: “La De Filippi caccia Tina”.
(ride) Causalmente esce sempre prima dell’inizio delle registrazioni. La prima volta ci rimasi male e telefonai alla redazione: “Me lo potevate dire che non mi volevate più”. Penso che queste fake news la mettano in giro quelli che vorrebbero stare al mio posto.

Le liti con Gemma Galgani sono vere o verosimili?
Verissime, perché l’antipatia è reale. Lei mi accusa dei suoi fallimenti sentimentali, dice che le faccio una cattiva pubblicità ma sono tutte balle: io mi limito a sottolineare ciò che fa, mi baso sui fatti. Colpisco nel segno perché la descrivo per ciò che è.

Cioè?
Una donna tutt’altro che fragile. Lei ha capito come fare breccia sul pubblico: sa che il pianto e il raccontarsi come una donna sentimentalmente sfortunata fruttano consensi e applausi.

Dunque recita un ruolo?
Questo dovrebbe chiederlo a lei. Io dico che usa gli uomini che vengono per lei e che non è sincera.

Lo sono gli uomini che vengono a corteggiarla o vengono in cerca di visibilità riflessa.
È capitato che qualcuno sia venuto solo per mettersi in vetrina, e non parlo solo dei corteggiatori di Gemma. La colpa non è della redazione: i malfattori ci sono ma la percentuale è bassa e prima o poi le reali intenzioni vengono fuori.

Tra gavettoni e torte in faccia, lei ha esagerato con Gemma, tanto che sui social l’hanno accusata di bullismo.
Parlare di bullismo è un’accusa grave e sproporzionata. Un gavettone chi non l’ha subito? Quante torte in faccia sono state tirare in tv negli ultimi trent’anni? Non ho picchiato nessuno e non ho usato violenza, non esageriamo. E poi Gemma è consapevole, sa quello che fa ed è in grado di rispondere: io ho un modo brusco di esprimermi, ma Gemma non è una vittima, è una donna furba che conosce il contesto televisivo.

Considera bullismo gli attacchi che lei riceve sui social?
No. Mi irrito ma non è una cosa che mi fa stare male perché sono consapevole che l’esposizione mediatica scatena i giudizi. Ma gli insulti non mi toccano: mi propongo così come sono e se non piaccio a qualcuno, pazienza.

L’accusano di essersi rifatta.
Mi sono rifatta le labbra vent’anni fa e non l’ho mai nascosto: erano piccole e sottili e non mi piacevano. Scrivono che ho gli zigomi finti ma è falso.

Quanto c’era di vero sul presunto flirt con Giorgio Manetti, l’ex di Gemma?
Mi chiamava “passerotto”, ma solo per fare un dispetto a Gemma, che s’inventò quel pettegolezzo pensando di farmi un dispetto. Qualche giornale ci ha ricamato sopra ma non c’era nulla di vero: non siamo mai stati nemmeno amici. L’ho incontrato casualmente di recente a Firenze, con la fidanzata cui è legato da due anni.

È mai diventata amica di alcuni dei protagonisti di Uomini e Donne?
No, Gianni Sperti ed io siamo amici ma né io né lui abbiamo contatti con i corteggiatori e i tronisti: la trovo una forma di rispetto verso chi lavora al programma.

“No Maria, io esco” è uno dei suoi tormentoni: ma quando scappa dallo studio, dove va?
(ride) Mi siedo sul divano che c’è appena fuori dalla tenda, fumo una sigaretta, smaltisco la rabbia.

Qual è il lato più privato di Tina, quello che il pubblico non conosce di lei?
La mia parte fragile. Appaio irruenta, una che non ha paura di nulla, ma sono apprensiva e timorosa. Affronto la vita e i problemi con determinazione ma devo fare i conti con l’ansia e con la paura di non essere perfetta agli occhi dei miei figli, nonostante sia molto presente nelle loro vite e a volte rischio di soffocarli di attenzioni.

Un pregio che si riconosce?
La sensibilità e la generosità. Ma il bene che si fa non dev’essere mai rumoroso.

Il grande dolore della sua vita?
La morte di mio papà.

Gli somiglia?
In tante cose, a cominciare dalla schiettezza. Lui era un grande lavoratore, un uomo saggio. È morto a 97 anni e se c’è una cosa di cui vado fiera e di averlo accudito fino all’ultimo: l’ho preso in casa con me, mi sono presa cura di lui, i ruoli si sono invertiti ed è stato come se fossi diventata la sua mamma. Pensi che negli ultimi tempi, quando non era molto lucido, mi chiamava Angela come l’infermiera che lo accudiva. Mi manca molto ma l’ho salutato senza avere rimorsi: non è bello vantarsi, ma penso di essere stata una buona figlia. (dice commuovendosi)

Cosa direbbe oggi di lei?
Sarebbe orgoglioso di me, mi guardava tutti i pomeriggi in tv ed era felice, si divertiva. E sarebbe orgoglioso dei suoi nipoti.

Perché è così allergica a parlare della sua vita privata?
Non per riservatezza estrema o per paura, ma solo perché voglio tutelare i miei figli: loro hanno scelto di non apparire, sono restii alle chiacchiere ed è giusto che io e il loro papà li proteggiamo dal gossip.

La contessa Patrizia De Blanck, al Grande Fratello Vip ha detto: “L’unica cosa che può fare la Cipollari è vendere cipolle al mercato”. Da dove nasce questo astio?
L’antipatia è nata durante il reality di Rai 1 Il ristorante, perché lei è molto prepotente. Mi scontrai con lei durante una nomination e il pubblico la bocciò con una percentuale bulgara, nonostante fosse convinta di restare. Io la presi in giro, feci un balletto a sfottò e lei si offese. Non ci siamo mai più viste da allora.

Un’altra sua lite storia fu quella con Rocco Casalino, durante la Buona Domenica condotta da Costanzo. Si ricorda cosa accadde?
All’epoca era stato cattivissimo: offese quello che sarebbe diventato mio marito e disse che la professione della prostituta era più nobile di quello che facevo io in tv. Successe un pandemonio, lo inseguii per lo studio, finimmo su Blob per settimane.

Vent’anni dopo, Casalino è il portavoce del premier Conte.
Mi ha stupito la sua carriera, sono sincera. Ma al netto della sua vena provocatoria, lo ricordo come un ragazzo preparato e intelligente, con una bella proprietà di linguaggio.

Alla vigilia di ogni reality spunta il suo nome. Cosa le hanno proposto?
Per diversi anni l’Isola dei famosi, ma non è un’esperienza che potrei fare. Ho avuto contatti anche per il Grande Fratello ma ho sempre detto no: io mi alzo all’alba, ho bisogno dei miei spazi e stando chiusa in casa con gente che non conosco, durerei due giorni.

C’è un no professionale di cui si pente?
No, anche perché non ho mai ricevuto una proposta così clamorosa. E poi mi basta e avanza quello che ho: sto a Uomini e Donne da tanti anni e mi diverto come una matta.

È vero che ha rifiutato di andare ospite nei programmi di Barbara D’Urso?
Semplicemente quando mi hanno chiamato, non sono potuta andare. Ma non c’è alcuna antipatia personale e quando riesco la D’Urso la guardo.

Se la tv dovesse smettere di chiamarla, lei ce l’ha pronto un piano b?
È una cosa cui penso spesso. Avendo una famiglia numerosa e una vita privata intensa, avrei molto da fare e poco tempo per annoiarmi. Sono consapevole che potrebbe finire tutto, ma almeno posso dire di avere vissuto anni stupendi che mi hanno cambiato la vita.

Tina Cipollari come non l’avete mai letta: “La gente mi vede come un fumetto comico ma sono anche fragile. Le liti con Gemma? Verissime, lei non è come sembra”
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