Doveva essere un’opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Ma per 6mila giovani siciliani farsi pagare è diventato più difficile che trovare un’occupazione. È la storia di tanti under 25 che avevano partecipato al bando “Avviso 22/2018”, avviato dalla Regione Sicilia con i finanziamenti del Fondo sociale europeo. L’obiettivo dichiarato era “abbattere la difficoltà di transizione tra istruzione e mondo del lavoro per rafforzare l’occupazione”. Ma solo 500 tra coloro che sono stati selezionati per il lavoro nelle aziende e associazioni convenzionate sono riusciti a incassare i 500 euro mensili previsti. E non senza problemi. La battaglia dei 6mila va avanti infatti da ottobre 2019, quando hanno cominciato a lavorare con il sogno di una futura assunzione. Circa 30 milioni di euro sono ancora bloccati
“Dopo innumerevoli segnalazioni la Regione Sicilia ha deciso di iniziare a muoversi, ma su 6000 persone soltanto 500 sono state pagate o meglio messe in lista e con pochi euro sul conto”, racconta Erika, 26 anni, dalla provincia di Agrigento. “Ho iniziato quest’esperienza perché l’ho vista come un’ottima opportunità per pagarmi gli studi. Ho pensato che con 500 euro al mese per sei mesi mi sarei pagata il Master, quindi ho fatto domanda sia per l’università che per l’avviso. Ma è stato un anno di sacrifici: dal lunedì al mercoledì al lavoro, il giovedì partivo per andare all’Università e il sabato rientravo per tornare a lavorare. E tutto questo per cosa?”. Lei attende 3mila euro e non è ancora riuscita ad ottenere nulla. “Abbiamo creato un gruppo su Facebook dove ognuno di noi scrive la propria storia e le proprie preoccupazioni. Siamo ogni giorno collegati sul sito della Regione per sapere se uno di noi sarà il fortunato del giorno e riceverà i soldi”.
La Regione, attraverso il dirigente generale del dipartimento del Lavoro Giovanni Bologna, fa sapere che i ritardi dipendono dal fatto che per arrivare all’emissione del Cud e al versamento occorrono sette passaggi burocratici tra Regione e Centri per l’impiego. Passaggi già macchinosi e in più ulteriormente rallentati dal Coronavirus. Dopo una audizione sul tema da parte del Movimento 5 Stelle alla Regione, lo stesso dirigente ha sollecitato i centri per l’impiego per una proposta di semplificazione che risolva in poco tempo il problema. Ad attendere con ansia una soluzione ci sono tutti i giovani siciliani che, da Agrigento a Messina, si sono anche sobbarcati i costi per gli spostamenti e le altre spese legate al tirocinio.