Dopo che nel weekend l’Europa ha registrato il secondo record giornaliero consecutivo di casi di coronavirus, pari a 123.684 nuovi contagi in 24 ore, sono sempre più insistenti le voci di chi chiede l’inasprimento delle misure di sicurezza nei vari Paesi europei per tentare di frenare la corsa del Covid. I più colpiti sono ancora la Francia e la Gran Bretagna, dove si registrano rispettivamente 16mila e 12.872 nuovi casi. A Londra è tornata sul tavolo l’ipotesi di un nuovo lockdown nazionale. A dirlo esplicitamente è stato il professor Peter Horby, presidente del New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group (Nervtag), l’organo consultivo del governo inglese. Horby ha spiegato che il Paese è “ad un punto precario” nella pandemia da coronavirus. I suoi commenti arrivano dopo quelli del vice direttore della Sanità per l’Inghilterra, Jonathan Van-Tan, per il quale la Gran Bretagna ha raggiunto “un punto di non ritorno” nella lotta al virus.
Contagi record anche a livello globale: nella giornata di sabato sono stati registrati nel mondo ancora 383.359 contagi, il 7,9% in più rispetto ai 355.244 di venerdì. Ieri il bilancio dei casi nel mondo ha superato la soglia dei 37 milioni e secondo la Johns Hopkins University si attesta attualmente a quota 37.105.925, inclusi 1.071.388 morti. Le nazioni più colpite restano gli Stati Uniti con 7,67 milioni di casi e l’India, dove nelle ultime ore è stata superata anche lì quota 7 milioni di infezioni. E non va meglio in Russia, dove ci sono stati 13.634 contagi 149 morti: sono le cifre più alte dall’inizio della pandemia.
Germania – Nella giornata di domenica le autorità sanitarie tedesche hanno registrato altre 2.467 nuove infezioni, per un totale di 325.331 contagi dall’inizio dell’emergenza. Lo ha comunicato l’istituto Robert Koch che nei giorni scorsi aveva registrato un forte aumento dei test positivi, con quasi 5mila casi confermati la scorsa settimana. Anche in Germania la domenica e il lunedì il numero dei casi è solitamente inferiore alla media perché non tutte le autorità sanitarie locali comunicano i loro risultati all’istituto centrale federale durante il fine settimana. Il numero dei morti totale è di 9.621, sei in più rispetto a ieri.
Gran Bretagna – Sabato, con 15.166 nuovi casi, il Regno Unito ha raggiunto un “punto di non ritorno” nella pandemia, simile a quello di marzo, e nelle prossime settimane, oltre all’aumento dei casi, ci sarà un aumento delle morti: lo ha detto il professor Jonathan Van-Tam, vice direttore sanitario per l’Inghilterra. Oggi la situazione è solo leggermente migliorata: il Regno Unito ha registrato 12.872 nuovi casi di Covid-19 e 65 decessi. Per Van-Tam, “la stagione ci è avversa” e il Paese si imbatterà in “venti contrari” prima dell’inverno.
Francia – Sono 16.101 i casi di positività oggi in Francia: una cifra lontana dai quasi 27mila di ieri ma comunque molto alta per una domenica, giornata tradizionalmente di afflusso più lento dei dati e quindi con cifre nettamente più basse. I decessi sono stati 46, per un totale di 32.730 dal 1 marzo scorso. Sabato il tasso di positività – che fino a due giorni prima era al 9,1% – è schizzato all’11%. A Parigi e nella sua regione, l’Ile-de-France, l’occupazione dei letti per la terapia intensiva si avvicina al 50% della capacità. La capitale, come Marsiglia, Aix-en-Provence e l’isola di Guadalupe, è già zona rossa, mentre da oggi sono entrate in vigore le nuove misure per altre quattro città: Lione, Lille, Grenoble e Saint-Etienne decretate in “allerta massima”. Qui bar e sale per feste chiusi e numeri limitati per centri commerciali e negozi, divieti di assembramento e distanziamento rigido nei ristoranti.
Germania – Le autorità sanitarie tedesche hanno registrato altre 3483 nuove infezioni di coronavirus nelle ultime 24 ore. Lo ha comunicato l’istituto Robert Koch che nei giorni scorsi aveva registrato un forte aumento dei test positivi, che tra mercoledì a giovedì sono passati da 2828 a 4058, arrivando poi ieri a 4721. Anche in Germania la domenica e il lunedì il numero dei casi è solitamente inferiore alla media perché non tutte le autorità sanitarie locali comunicano i loro risultati all’istituto centrale federale Koch durante il fine settimana.
Russia – Nelle ultime 24 ore il Paese ha registrato il numero più alto di casi dall’inizio della pandemia: 13.634 con 149 morti. Lo ha riferito il Centro operativo nazionale per la lotta al covid, mentre secondo un calcolo dell’agenzia di stampa Sputnik oltre 4.500 contagi sono stati registrati da ieri nella sola Mosca. Sale così a 1.298.718 il numero di casi in Russia, mentre le vittime sono 22.597.
Brasile – Il Brasile ha superato la soglia dei 150 mila morti per coronavirus, anche se il bilancio quotidiano dei decessi scende lentamente. Lo riferiscono fonti ufficiali. Il Paese sudamericano è il secondo al mondo per numero di vittime del Covid-19 dopo gli Stati Uniti, e il terzo per numero di contagi dopo Usa e India.
Israele – Il lockdown imposto nel Paese oltre due settimane fa comincia ad avere effetto e secondo il Ministero della Sanità si notano adesso sintomi che sembrano indicare un contenimento della pandemia. Ieri sono stati rilevati 887 casi positivi su 12 mila tamponi. Si tratta di una percentuale del 7,3 per cento che rappresenta un calo netto rispetto al 10 per cento rilevato una settimana fa. In calo anche il numero dei malati gravi: 825, rispetto agli 857 della settimana scorsa. Tuttavia il numero dei decessi è salito ieri a 1914, ossia 222 morti in più rispetto al 4 ottobre. Secondo il Ministero Israele resta anche oggi uno dei Paesi con il più elevato tasso quotidiano di mortalità rispetto alla sua popolazione ed è stato accertato un costante aumento dei contagi di adolescenti di età compresa fra 12-17 anni, motivo per cui secondo il governo la eventuale riapertura degli istituti scolastici andrà studiata con la massima attenzione.
Iran – I casi di coronavirus in Iran superano quota mezzo milione. Il ministero della Sanità di Teheran ha dato notizia di 3.822 nuovi contagi nelle ultime 24 ore, che portano il totale a 500.075. I nuovi decessi sono invece 250, per un totale di 28.544. Il capo dell’Organizzazione dell’energia atomica iraniana, Ali Akbar Salehi, è risultato positivo. Lo riferisce l’agenzia di stampa Tasnim, secondo cui Salehi ha contratto il Covid nei giorni scorsi, sta bene ed è in quarantena a casa.