Quarantuno anni, personaggio di spicco della 'ndrangheta calabrese radicata a Torino, nell’ambito della quale riveste la carica di "Vangelo", inserito nella consorteria della famiglia Crea, che regge il "Crimine" del capoluogo torinese, Raso era latitante dal 2018 in seguito ad una condanna in primo grado a vent'anni per traffico internazionale di droga
L’hanno preso a Barcellona, nonostante usasse generalità e documenti finti. È durata due anni la latitanza di Vittorio Raso, uomo di ‘ndrangheta, arrestato a Barcellona grazie alla collaborazione tra la polizia di Stato e la Policia Nazional spagnola. Quarantuno anni, soprannominato “Esaurito“, personaggio di spicco della ‘ndrangheta calabrese radicata a Torino, nell’ambito della quale riveste la carica di “Vangelo”, inserito nella consorteria della famiglia Crea, che regge il “Crimine” del capoluogo torinese. Era latitante dal 2018 in seguito ad una condanna in primo grado a vent’anni per traffico internazionale di droga.
“La cattura rappresenta l’esito dell’investigazione avviata nel mese di ottobre 2019 dalla Squadra Mobile di Torino e strutturata attraverso numerosissime attività di natura tecnica ed intercettiva, nonché di accurati e complessi accertamenti che hanno consentito di determinare le false generalità utilizzate in Spagna dal latitante e conseguentemente di localizzarlo a Barcellona”, spiegano fonti investigative.
Già raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Torino nell’ambito dell’operazione della locale Squadra Mobile “Pugno Duro”, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, usura aggravata dal metodo mafioso, traffico di sostanza stupefacente, ricettazione ed illecita detenzione di armi, Raso risulta essere stato condannato in primo grado a 20 anni di reclusione per i reati di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione e cessioni di stupefacenti. Da qui l’inizio della sua latitanza nel 2018.
Dopo all’arresto del latitante, la Squadra Mobile di Torino ha dato corso ad alcune perquisizioni a carico di soggetti presenti in Italia, risultati strettamente legati a Raso. In questo modo gli investigatori hanno sequestrato 13 chili di marijuana, più di 360mila euro in contanti, una pistola, una carabina ed un fucile mitragliatore (tutti di provenienza furtiva) nonché molte munizioni. Nel corso dell’operazione è stato fermato Domenico Dell’Osa, 58 anni, sospettato di traffico di droga in concorso con Raso. Nei giorni precedenti all’arresto di quest’ultimo, la polizia aveva infatti sequestrato oltre 128 chili di marijuana e 38 chili di hashish.