Cronaca

Papa Francesco: “Servono più donne nelle istituzioni di responsabilità della Chiesa”

Il pontefice nell'Angelus domenicale ha ricordato l'intenzione di preghiera che ha proposto per questo mese di ottobre: "In genere le donne vengono messe da parte, bisogna promuoverne l'integrazione". Bergoglio si riferisce a una "presenza laica, ma sottolineando l’aspetto femminile, perché in genere le donne vengono messe da parte"

Più donne nelle istituzioni di responsabilità della Chiesa. È la preghiera che Papa Francesco ha rivolto durante il suo Angelus domenicale, sottolineando come una maggiore presenza laica delle donne nei luoghi di potere sia necessaria. “Nessuno di noi è stato battezzato prete né vescovo – ha spiegato- siamo stati tutti battezzati come laici e laiche. Sono i protagonisti della Chiesa“. Secondo il pontefice, dunque, c’è bisogno di “allargare gli spazi” a una presenza femminile più incisiva: “Una presenza laica, si intende, ma sottolineando l’aspetto femminile, perché in genere le donne vengono messe da parte“. Per questo bisogna promuovere l’integrazione delle donne “nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti“, ha ribadito il Pontefice.

Dopo la recita della preghiera mariana, il Papa ha ricordato l’intenzione di preghiera che ha proposto per questo mese di ottobre: “Preghiamo affinché, in virtù del battesimo, i fedeli laici, specialmente le donne, partecipino maggiormente nelle istituzione di responsabilità nella Chiesa – ha detto-. Senza cadere nei clericalismi, che annullano il carisma laicale e rovinano anche la faccia della Santa Madre Chiesa. Dobbiamo promuovere l’integrazione delle donne nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti”, ha ribadito.

Al termine dell’Angelus, il pontefice ha ricordato che “ieri ad Assisi è stato beatificato Carlo Acutis, ragazzo 15enne innamorato dell’eucaristia. Egli non si è adagiato in un comodo immobilismo, ma ha colto i bisogni del suo tempo, perché nei più deboli vedeva il volto di Cristo”. Secondo Bergoglio, “la sua testimonianza indica ai giovani di oggi che la vera felicità si trova mettendo Dio al primo posto e servendolo nei fratelli, specialmente gli ultimi”. “Un applauso al nuovo giovane beato ‘millennial”, ha concluso il Papa.