Dalla quarantena che scende a 10 giorni alla stretta per la movida e le feste private, fino al divieto degli sport di contatto come il calcetto o il basket: sono tante le nuove regole a cui sta lavorando il governo per mettere un freno alla corsa del Covid-19 nel nostro Paese ed evitare un altro lockdown. Alcune sono già state validate dal Comitato tecnico scientifico e confluiranno in un’apposita circolare del ministero della Salute, mentre altre saranno discusse in giornata con i governatori delle Regioni prima di essere inserite nel Dpcm che Palazzo Chigi deve approvare entro il 15 ottobre. “Siamo costretti a stringere le maglie – ha chiarito il ministro Roberto Speranza – con interventi puntuali su alcune aree più a rischio per rimettere la curva sotto controllo e per non assumere misure più dure”. Un piano che si accompagna a un rafforzamento delle capacità di screening dei medici di base, a cui ora sarà consentito effettuare i test rapidi in modo tale da snellire le procedure per chi è entrato in contatto con un caso positivo, a scuola come a lavoro.
Le regole per chi è positivo – Nel corso della riunione urgente tra Cts e ministero che si è svolta domenica, gli esperti hanno dato il loro via libera a una delle novità già annunciate nei giorni scorsi: come già succede in Germania, anche in Italia la quarantena sarà accorciata da 14 a 10 giorni. Nel caso dei positivi sintomatici, dopo 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi ci si dovrà sottoporre a un solo tampone anziché due: se sarà negativo, si potrà subito uscire di casa. Un solo test anche per i positivi senza sintomi, da effettuare allo scadere dei 10 giorni di isolamento. Un’altra novità riguarda chi è asintomatico ma non riesce a negativizzarsi, continuando a risultare positivo: anche per loro, dieci giorni di quarantena e tampone molecolare, ma l’isolamento finirà in ogni caso dopo 21 giorni poiché dopo quel lasso di tempo la carica virale è molto bassa e non costituisce più un pericolo.
Cosa cambia per i “contatti stretti” – Le nuove regole sulla quarantena riguardano anche chi è costretto all’isolamento fiduciario perché entrato in contatto con una persona positiva. Trascorsi i 10 giorni a casa, ci si potrà recare direttamente dal medico di base per sottoporsi al test rapido di controllo. In questo modo il governo spera di ridurre la pressione sui laboratori di analisi e accorciare le code ai drive-in che si sono verificate nelle scorse settimane. L’intento è anche quello di venire incontro alle esigenze dei tanti genitori costretti a casa perché i propri figli sono stati esposti al Covid a scuola. Le famiglie dovranno quindi rimanere in isolamento per meno tempo e il rientro a lavoro/scuola sarà più veloce di prima.
Stretta alla movida – Sul tavolo del governo, però, non c’è soltanto la gestione sanitaria del virus. Nei prossimi giorni, forse già stasera, Palazzo Chigi approverà un nuovo dpcm contenente una serie di misure che mirano a ridurre le occasioni di contagio. L’ufficialità ancora non c’è, ma dalle bozze trapelate in queste ore e dalle dichiarazioni dello stesso ministro Speranza è chiara la linea che si intende percorrere. Il primo punto riguarda una limitazione agli orari dei locali. Una delle ipotesi è quella di fissare il coprifuoco alle 24 per bar, pub e ristoranti, ma su questo è necessario un confronto tra le Regioni e il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in calendario per il pomeriggio. Più certo è lo stop alla vendita di bevande da asporto alle 21/22 per evitare che si consumi cibo o alcol in piedi nelle zone di maggiore affollamento serale.
Feste private – Movida a parte, secondo Speranza è durante le feste private che si verifica la maggiore diffusione del virus. Su come intervenire, però, in maggioranza ancora non c’è accordo: il governo sta valutando di consentire ad esempio massimo 30 partecipanti ai grandi ricevimenti, come i matrimoni o i battesimi. Per le cene a casa si va verso una “raccomandazione” ai cittadini affinché prevalga il buonsenso, mentre per ora non sono previste novità sulla partecipazione agli spettacoli aperti al pubblico, al cinema e alle sale di cocnerto.
Stop a basket e calcetto – Per quanto riguarda lo sport, le regole già in vigore impongono l’utilizzo di mascherine all’aperto, ma non era chiaro se l’obbligo fosse valido anche per chi va a correre o fa lunghe camminate. Su questo è intervenuta una precisazione del Viminale: “Jogging e footing potranno continuare a svolgersi senza obbligo di mascherina“, anche svolti a livello amatoriale, perché sono “riconducibili all’attività sportiva”. L’obbligo scatta per chi fa una passeggiata. La stretta agli sport amatoriali come il calcetto o il basket, invece, dovrebbe arrivare con il nuovo Dpcm. Una misura che secondo gli scienziati è necessaria, dal momento che si tratta di attività dove non è possibile garantire le distanze né l’uso della mascherina.
Torna lo smartworking – L’ultimo aspetto su cui Palazzo Chigi vuole nuovamente intervenire è lo smart working. L’obiettivo è quello di sollecitare le aziende ad aumentare la percentuale di lavoratori a cui è concesso il lavoro da casa, arrivando al 60-70% del totale, in modo tale da ridurre le occasioni di contatto e gli spostamenti.