La commissione Bilancio della Camera ha dato il via libera al testo di maggioranza sulle linee guida del governo per l’uso del Recovery fund. Il centrodestra si è astenuto in blocco: Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno lo stesso orientamento in vista del voto finale nell’aula di Montecitorio, in programma domani 13 ottobre. “Non è la votazione sullo strumento recovery – dice il leghista Claudio Borghi – ma è un libro dei sogni che dice ‘ecco cosa ci piacerebbe fare per avere un’Italia migliore’. Non essendoci una singola cifra su cui discutere, non ci è possibile esprimere un giudizio: pertanto l’astensione”.
Tra le varie cose previste dal documento la commissione chiede una governance chiara e strumenti idonei per svolgere il monitoraggio, anche in contrasto alla criminalità organizzata, con il fine di sfruttare appieno i fondi. Ma “oltre a questioni di metodo – precisa il presidente della commissione, Fabio Melilli (Pd) – ci sono anche questioni di contenuto, ad esempio si mette il rilievo, oltre alla doverosa attenzione per le grandi direttrici ferroviarie, l’importanza strategica di un collegamento vero fra l’Adriatico e il Tirreno perché non possiamo pensare che l’Italia sia solo una linea Nord-Sud. Si ribadisce cioè l’intenzione di unire veramente tutta l’Italia, comprese le isole, con collegamenti diffusi e veloci”. E rispunta il riferimento al Ponte sullo Stretto. Nel documento si legge: “Garantire un’’infrastruttura stabile e veloce dello Stretto di Messina” realizzando “opere adeguate e mezzi idonei e sostenibili, in modo da porre definitivamente fine all’isolamento della rete dei trasporti siciliani da quella del resto del Paese estendendo, così, l’alta velocità fino a Palermo e Siracusa”. Nel documento poi si specifica però che tale opera “non può essere annoverata, per l’importanza che essa riveste, tra i progetti storici menzionati tra i criteri di valutazione negativa, di cui alle linee guida del Governo”.
Melilli ha inoltre spiegato che tra le indicazioni c’è quella “di avere alcuni criteri guida fondamentali nelle scelte che andremo a fare e cioè usare questa occasione per costruire un Paese che abbatta le disuguaglianze di genere, che ponga le compatibilità ambientale al centro della propria riconversione produttiva e che riduca le disuguaglianze sociali e geografiche che attraversano la nostra penisola”. Ad esempio, spiega, “viene posta molta attenzione alla necessità di un cluster dedicato alla rinascita economica e sociale delle aree colpite dai terremoti”. “Anche per questo motivo – conclude il Melilli – la Commissione ha deciso di raccomandare al governo di concentrare le risorse sulle azioni prioritarie e non disperdere gli stanziamenti in mille rivoli e finalizzare gli investimenti alla loro capacità di generare crescita economica di qualità sociale e ambientale”.
Tra le priorità presentate nella relazione sulle linee di indirizzo per l’uso del Recovery Fund anche quella di “riportare la dinamica del Pil almeno all’1,5 per cento” e per farlo “servirà un incremento medio della produttività del lavoro di quasi un punto percentuale all’anno”. “Le favorevoli condizioni attuali legate alla sospensione del Patto di stabilità e crescita e al massiccio programma di acquisti di titoli pubblici attivato dalla Banca centrale europea a seguito della crisi pandemica devono essere quindi accompagnate a livello nazionale da politiche espansive che consentano di migliorare nel corso del tempo la dinamica del rapporto debito/Pil”, si legge ancora.
Dall’altra parte, a votazione ultimata, su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni scrive: “Grande vittoria di Fratelli d’Italia in commissione Bilancio alla Camera: la ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti del 2009 e del 2016 è stata inserita tra le priorità del Recovery Fund che il Governo Conte presenterà all’Europa”. Mentre – riferisce LaPresse – Forza Italia sta valutando di presentare domani in aula alla Camera una propria risoluzione sulla relazione della Commissione Bilancio per il Recovery Fund. Nel documento sarà inserito – viene spiegato – anche la possibilità di acquisire le risorse del Mes. Una postilla che divide la coalizione di centrodestra, dal momento che Fdi e Lega sono notoriamente contrari, e che potrebbe portare a un voto difforme in Assemblea.