“La disponibilità da parte dei medici c’è sempre, ma bisogna sedersi a un tavolo per concordare le modalità”. Queste le parole del presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, Paolo Biasci, in merito alla possibilità che i pediatri possano effettuare tamponi cosiddetti “rapidi”. “Non ci sarà una minore invasività, come chiedono alcuni genitori, e ci sono anche punti che destano qualche dubbio: il risultato non è così attendibile come il test molecolare, che è considerato il “gold standard”. Su questo ed altri aspetti Biasci chede chiarimenti. “Per quanto riguarda le modalità di test, ad esempio, se nelle prossime settimane ricevessimo 20-30 bambini per volta, dovremmo avere le giuste protezioni che ad oggi non abbiamo. I nostri studi non sono un pronto soccorso e probabilmente le normali attività pediatriche sarebbero sacrificate”.