Suo padre è morto e nessuno dall’ospedale Niguarda, a Milano, l’ha avvisata. Lo ha scoperto andandolo a trovare, come faceva ogni giorno, ma al suo arrivo il letto del padre era vuoto. Solo dopo aver chiesto informazioni, le è stato detto che suo padre era morto il giorno prima. Nessuno l’aveva avvisata, nonostante lei andasse a trovarlo ogni giorno e avesse lasciato il suo numero in reparto per le emergenze. È successo a Laura Tramma, monzese, che ha denunciato l’accaduto.

L’uomo, 94 anni, era stato ricoverato il 20 settembre nel blocco nord reparto di medicina B/1 dell’ospedale Niguarda. Il 2 ottobre la figlia era andato a trovarlo verso le 12, come faceva ogni giorno, ma non ha trovato il padre. Un infermiere le ha riferito che l’uomo era morto il giorno prima, alle 14.45, poco dopo che la figlia era uscita dal reparto. La donna denuncia che nessuno l’ha avvertita, nonostante il numero del suo cellulare personale fosse stato annotato in reparto, dalla reception infermieristica e dal dirigente medico del reparto stesso.

Nella lettera che l’avvocato della donna, Roberto d’Achille, ha mandato all’ospedale, si legge che il dirigente del reparto ha presentato le sue scuse ma senza fornire alcuna spiegazione. L’avvocato ha annunciato una richiesta di risarcimento danni, perché per via del comportamento dei sanitari la figlia dell’uomo ha subito un forte choc emotivo, che si è aggiunto allo sgomento per la perdita del padre.

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