“Se non ci sono altri problemi è credibile che entro la fine di novembre ci sia la validazione del candidato vaccino attuale e che entro l’anno possano arrivare le prime dosi. La produzione a rischio è già iniziata da qualche mese, per cui saranno pronte per l’Europa entro l’anno 15 milioni di dosi e per l’Italia i primi 3 milioni“. Così Piero Di Lorenzo, presidente della Irbm spa di Pomezia che insieme all’Università di Oxford ha messo a punto e ideato il primo candidato vaccino anti-Covid prodotto e commercializzato da AstraZeneca. “Sarà la Commissione Ue a dividere le dosi, l’Italia ne ha prenotate 70 milioni entro giugno ma saranno progressivamente prodotti e consegnati. Man mano verrano destinati dal governo alle categorie a rischio: dopo personale sanitario, militari e anziani delle Rsa penso alla scuola. Poi arriveranno in farmacia, magari in primavera”, spiega.