Stop ai visitatori per prevenire il contagio. Provvedimenti del genere sono stati presi anche nel Modenese, così come in Toscana dove il presidente della Regione Giani ha chiuso le visite ai parenti dal prossimo weekend
Torna la preoccupazione delle residenze per anziani dopo i focolai di Covid emersi e l’aumento dei contagi negli ultimi giorni. Se ad Alberobello il focolaio scoppiato in una Rsa ha spinto il sindaco a chiudere scuole e uffici pubblici, a Milano il Pio Albergo Trivulzio chiude l’accesso ai parenti degli ospiti presenti nella casa di riposo milanese. Provvedimenti del genere sono stati presi anche nel Modenese, così come in Toscana dove il presidente della Regione Eugenio Giani ha chiuso le visite ai parenti dal prossimo weekend.
Il Pio Albergo Trivulzio si blinda – Il Pio Albergo Trivulzio – travolto da centinaia di casi durante la prima ondata e al centro di un’inchiesta della magistratura – chiude l’accesso ai parenti degli ospiti presenti nella Rsa milanese. La decisione è stata presa “a causa del riscontro dell’andamento epidemico in repentina e continua crescita sul territorio nazionale”, si legge nella comunicazione inviata ai famigliari. L’unità di coordinamento aziendale ha disposto la chiusura delle visite ai parenti dal 9 ottobre. “Proseguono il servizio delle videochiamate – si legge ancora nella comunicazione – il progetto chiamata proattiva e il servizio di chiamata di aggiornamento delle condizioni cliniche di ospiti e pazienti al fine di garantire la comunicazione con i familiari”. Le visite sono chiuse da venerdì, quindi, e per i parenti non è più possibile accedere alla struttura. “Hanno detto che rafforzeranno il servizio delle videochiamate, vedremo – spiegano all’Adnkronos dal comitato per le vittime del Trivulzio – La chiusura è stata disposta per l’avanzamento dei contagi in Lombardia, visto che la situazione si è fatta più pericolosa in generale. Non c’è una scadenza alla chiusura, aspettiamo di capire quando riapriranno”.
Alberobello, 59 pazienti positivi su 63 – Scuole e uffici comunali chiusi in via precauzionale ad Alberobello, in provincia di Bari, dopo che nella Rsa Giovanni XXIII sono stati accertati 71 casi, di cui 59 pazienti su 63 e 12 operatori su 23. La direzione generale della Asl di Bari ha deciso di “commissariare” la casa di riposo: “Pur essendo una struttura a gestione privata – spiega l’Asl – si è ritenuto necessario predisporre con urgenza il supporto alla casa di riposo per assicurare continuità assistenziale ai degenti, anche in considerazione del fatto che tutto il personale dipendente della Fondazione è stato posto in isolamento fiduciario”. L’Asl, quindi, ha assunto il coordinamento delle attività dei medici di Medicina generale responsabili dei propri assistiti ricoverati all’interno della struttura, che a loro volta potranno attivare le unità speciali di continuità assistenziale (Usca) presenti sul territorio. I medici saranno inoltre affiancati da un pool di personale sanitario della Asl. “Si sta valutando in queste ore anche l’ipotesi di dotare i medici di dispositivi di telemedicina per controllare e monitorare in maniera costante le condizioni di salute degli ospiti della casa di cura e valutare gli interventi medici”, annuncia l’Asl.
In Emilia-Romagna chiusura precauzionale – Stop alle visite di parenti e amici di diverse strutture, mentre altre lo stanno valutando. In provincia di Modena, dove si sono registrati 45 casi in un giorno tra ospiti e operatori che lavorano nelle strutture, le Asp per precauzione hanno deciso l’isolamento da oggi per le sei Rsa che gestiscono nel territorio. “Vogliamo cercare di prevenire la diffusione di contagi all’interno delle strutture – spiegano – avendo un tipo di utenza particolarmente fragile ed esposta”. Nelle due Rsa interessate dai contagi l’isolamento è scattato già domenica 11 ottobre. Ondata di tamponi e positivi – 16 contagi registrati – anche in due residenze del Ferrarese dove le visite sono state sospese. Case di riposo verso lo stop agli incontri con i familiari anche nel Piacentino in via precauzionale. Due strutture hanno già deciso di fermare le visite con una misura temporanea di due settimane.
Toscana, Giani: “Stop alle visite dal weekend” – Sul fronte focolai in Toscana, la preoccupazione maggiore del presidente Eugenio Giani è per le Rsa, che furono il luogo da cui si diffusero i contagi durante la prima ondata. Per questo da questo fine settimana non sarà consentita la visita diretta all’interno delle strutture, ma solo da remoto. “Il parente – ha spiegato Giani a InBlu Radio – potrà dialogare con il proprio congiunto ma solo attraverso il video perché non è possibile pensare che si diffondano di nuovo nelle Rsa quei contagi che si sono verificati nel periodo drammatico di marzo e aprile”. Nel frattempo, salgono a 45 gli ospiti della Rsa San Giuseppe di Sesto Fiorentino risultati positivi al Covid. Il dato, spiega la Asl, è ancora in evoluzione, in attesa dei risultati dei tamponi effettuati sui restanti 38 ospiti. Tra il personale si sono registrati 26 contagiati tra gli operatori laici. Sette i casi di positività tra le suore che svolgono compiti di infermiere. Per quanto riguarda la Rsa Le Magnolie a Firenze, gli ospiti positivi sono 35 ma si attende ancora l’esito di due tamponi. “Nell’ultimo Dpcm – ha concluso Giani – ho visto spirito di dialogo. Per ora mi sento di poter dire che meno ordinanze facciamo come Regioni e più lasciamo che l’indicazione venga da provvedimenti del governo nazionale e meglio è. Non dobbiamo dare l’idea di un accavallamento di disposizioni”.