È stata necessaria oltre una settimana di studio delle carte, per valutare le possibili conseguenze della scelta sull’intero campionato. Ma oggi il Giudice Sportivo della Serie A, Gerardo Mastrandrea, ha deciso di infliggere al Napoli la sconfitta per 3-0 a tavolino per non essersi presentato per la partita contro la Juventus, in programma lo scorso 4 ottobre, oltre a un punto di penalizzazione.
Nella motivazione del giudice si legge che questo ha “deliberato di applicare alla Soc. Napoli le sanzioni previste dall’art. 53 Noif per la mancata disputa della gara in oggetto, in particolare la perdita della gara 3-0 a tavolino e la penalizzazione di un punto in classifica per la stagione sportiva 2020-2021”, oltre a dichiarare “inammissibile, e comunque respingere nel merito, il reclamo avverso la regolarità della gara proposto dalla Soc. Napoli”.
In un documento di 7 pagine, Mastrandrea ha ricostruito tutta la vicenda che ha portato il Napoli a non partire per Torino, dopo lo stop imposto dalla Asl del capoluogo campano in seguito alle positività al Covid di Zielinski ed Elmas. Il giudice, in particolare, ritiene che non ci sia stata la “fattispecie della forza maggiore” che secondo le norme sportive giustificano la mancata presentazione di una squadra per la disputa di una partita. Sempre nel comunicato, si legge poi che al Giudice Sportivo “è preclusa ogni valutazione sulla legittimità di atti e provvedimenti, in qualunque forma adottati, dalle Autorità sanitarie statali e territoriali, nonché delle Autorità regionali, posti in essere a tutela della saluta di singoli o della collettività”.
Nell’analizzare il carteggio fra la società campana e le Asl Napoli 1 e la Asl Napoli 2 Nord, il Giudice rileva da una parte che l’autorità sanitaria comunica “in maniera chiara e inequivocabile che la responsabilità nell’attuare i protocolli previsti dalla Figc per il contenimento dell’epidemia è in capo alla Soc. Napoli” e che quindi gli ati delle Aziende sanitarie delineano “un quadro che non appare” al giudice “affatto incompatibile con l’applicazione delle norme specifiche dell’apposito Protocollo sanitario Figc” e quindi “con la possibilità di disputare l’incontro di calcio programmato a Torino con tutte le garanzie e le misure cautelative previste”.
Il Giudice sportivo rileva poi che da parte delle Asl e della Presidenza della Regione Campania ci siano stati solo “chiarimenti”, dunque non ordinanze specifiche, con “indicazioni più o meno prescrittive, da parte delle diverse Autorità coinvolte che appare però – almeno inizialmente – compatibile con l’applicazione del protocollo della Figc” che, viene ricordato, è stato “validato dalle Autorità scientifico-governative del Governo e che non esclude l’intervento delle Aziende Sanitarie territorialmente competenti ove strettamente necessario, nonché delle ulteriori previsioni regolamentari adottate dal Consiglio di Lega Serie A” il 2 ottobre. Il riferimento, in questo caso, è all’utilizzo del criterio Uefa dei 13 disponibili, numero di giocatori minimo per disputare una partita.
Secondo il Giudice Sportivo, il Napoli aveva di fatto “rinunciato” a disputare la partita di Torino contro la Juventus ben prima che arrivasse un definitivo chiarimento della Asl Napoli 2, il giorno 4 ottobre alle 14.13. In particolare si sottolinea come la società campana “fin dalla sera precedente aveva proceduto a disdire il viaggio aereo programmato con apposito charter” e che pertanto “era oggettivamente divenuto impossibile sotto il profilo logistico-organizzativo” arrivare in tempo per la l’orario programmato delle 20.45. Per il Giudice Mastrandera, quindi, il Napoli “non può non sottostare alle sanzioni sportive previste, senza margini di discrezionalità, dalla normativa federale, e dunque alla punizione della perdita della gara con aggiunta di penalizzazione di un punto”.
Si chiude così una vicenda che ha rischiato di stravolgere o addirittura compromettere lo svolgimento dell’intera stagione 2020-21. Il principale timore per i vertici del pallone era quello di creare, con il rinvio, un precedente che avrebbe autorizzato tutte le squadre partecipanti al campionato a ricorrere, su disposizione delle Asl locali, all’isolamento in caso di positività all’interno del gruppo, invalidando così il protocollo elaborato da Figc e Comitato tecnico scientifico che permette ai club di isolare i giocatori positivi ma di continuare la regolare attività, comprese le gare ufficiali, seguendo le disposizioni di sicurezza stabilite. Un numero elevato di rinvii, con il calendario già compresso dall’inizio ritardato della stagione e dalla necessità di terminarla in tempo per i prossimi Europei, avrebbe reso quasi impossibile concludere il torneo con la formula classica. Tanto che, nei giorni scorsi, era emersa nuovamente la possibilità di ricorrere ai playoff/playout.