Come spesso accade alla vigilia degli appuntamenti europei più importanti, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto al Quirinale il premier Giuseppe Conte e alcuni ministri prima della sua partenza per Bruxelles. Il 15 e 16 ottobre è prevista infatti la riunione decisiva del Consiglio Ue sul Recovery fund: i capi di Stato e di governo dovranno trovare un accordo definitivo sul piano di risorse per contrastare gli effetti della pandemia e sul bilancio Ue 2021-2017, pena un rinvio nell’erogazione dei fondi. Mattarella ha quindi espresso tutto il suo appoggio all’operato di Palazzo Chigi, ringraziando il governo per il lavoro fatto sinora sul Recovery fund e ricordando che si tratta di un argomento decisivo per l’Italia. L’obiettivo, riferiscono fonti del Colle, è quello di mettere in campo la massima efficienza nella destinazione delle risorse e la massima rapidità nell’individuazione delle scelte degli Stati membri.
Alla colazione di lavoro hanno partecipato anche la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, il collega dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, il titolare dell’Ambiente Sergio Costa, il ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Una replica di quanto già avvenuto nel luglio scorso, quando Mattarella incontrò Conte e la squadra dei ministri prima del decisivo vertice Ue che portò proprio alla storica intesa (seppur preliminare) sul Recovery. Per il Quirinale è un modo per supportare il presidente del Consiglio nelle difficili trattative che lo vedranno tra i protagonisti della scena europea. Nelle scorse settimane, infatti, il dialogo tra i vari Paesi Ue si è arenato di fronte alle richieste dell’Eurocamera di ampliare ulteriormente le risorse previste nel prossimo bilancio settennale dell’Unione. Numeri rispediti al mittente dalla Germania, stretta tra le esigenze avanzate dai falchi del rigore e la spinta a fare di più proveniente dagli Stati più colpiti dalla pandemia. Spetterà al Consiglio trovare una quadra, altrimenti verranno meno i tempi tecnici per permettere ai vari Parlamenti nazionali di approvare l’accordo entro l’anno.
Nel corso del colloquio al Quirinale, Mattarella ha espresso a Conte anche la necessità di arrivare a una cornice comune europea sulle misure anti-Covid che però rispetti le specificità diverse dei singoli Paesi. A tal proposito, durante l’incontro si è ricordato l’impegno europeo e italiano per arrivare al più presto al vaccino, soprattutto grazie al gruppo di contatto tra Francia, Olanda, Germania e Italia. Poi si è parlato dei cambiamenti climatici e dei rapporti con l’Africa. Spazio anche alla Brexit, su cui il capo dello Stato ha preso atto con soddisfazione dell’unità sostanziale di Commissione e Consiglio per una trattativa con la Gran Bretagna che consenta un accordo “buono ma equo” , per usare le parole del premier. Sul cambiamento climatico si è fatto il punto considerando realistica una riduzione del 55 per cento delle emissioni di Co2 entro il 2030. Naturalmente si è preso atto del fatto che ci sono Paesi che spingono per un accordo più avanzato (tra questi Italia, Francia, Germania, Spagna) e altri che invece ritengono di non potercela fare, perché la riconversione industriale ecologica costerebbe troppo.