“La didattica a distanza è sempre stata considerata una ruota di scorta, oggi avrebbe dato maggiore soddisfazione. È una vicenda che porteremo in sede giudiziaria, perché il nuovo dpcm esclude la dad – così Pasqualino Pavone, presidente dell’Aivec, associazione che rappresenta le vittime dell’emergenza Coronavirus – Abbiamo suggerito agli organi istituzionali di basarsi sul principio di precauzione, che a oggi non è stato tenuto in considerazione. Quest’estate siamo stati cicale e non formiche. I nostri informatori ci hanno segnalato che in molte regioni monitorate il contagio è direttamente riferibile all’apertura delle scuole con la didattica in presenza, intendendo anche il trasporto pubblico e gli spazi comuni”.