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Tamara Ecclestone, furto milionario della “banda dell’oro” nella sua villa. L’imputato: “Ho fatto da palo per 30 mila euro”

È quanto ha fatto lo scorso dicembre la cosiddetta "banda dell'oro" nella villa di Tamara Ecclestone, la figlia dell'ex boss della Formula 1, a Londra. Dopo mesi di indagini, la squadra mobile della Polizia è riuscita a individuare tutti i componenti della banda tranne i due capi, entrambi latitanti

di F. Q.

Un furto milionario, con un bottino che si aggira intorno ai 50milioni di dollari, messo a segno con un copione degno di un film. È quanto ha fatto lo scorso dicembre la cosiddetta “banda dell’oro” nella villa di Tamara Ecclestone, la figlia dell’ex boss della Formula 1, a Londra. Dopo mesi di indagini, la squadra mobile della Polizia è riuscita a individuare tutti i componenti della banda tranne i due capi, entrambi latitanti.

Come riferisce il Corriere della Sera, nella capitale britannica sono stati catturati Maria Mester e il figlio Emil, 47 e 26 anni, romeni, la prima gravitante sul campo rom di via Monte Bisbino a Milano e il secondo residente in Inghilterra. Tra Milano e Varese sono stati fermati invece Alessandro Donati e Alessandro Maltese, quest’ultimo “prossimo all’estradizione dopo la pronuncia definitiva dei giudici”. Restano ricercati quindi solo Daniel Vukovic, croato ugualmente legato al campo rom di Monte Bisbino, e Jugoslav Jovanovic, erede di una famiglia “specializzata in reati vari”, come scrive il Corriere, forse “coinvolto anche in un triplice omicidio nell’ex Jugoslavia“.

Ora gli inquirenti sono al lavoro per cercare di ricostruire l’esatta dinamica del furto e i ruoli che hanno avuto i singoli componenti della banda. L’avvocato Angelo Pariani, ha spiegato che il suo assistito, Alessandro Donati, era a Londra in quei giorni per partecipare a fiere di orologi. E Alessandro Maltese, difeso dallo studio internazionale di Alexandro Maria Tirelli, ha sostenuto di esser stato chiamato proprio da Donati a raggiungerlo per “trattare uno o più Rolex” con Jovanovic che, però, una volta lì, gli avrebbe offerto di prendere parte a un furto. L’incarico era quello di fare da palo e la “ricompensa per Maltese è stata di 30mila eur”.

Maltese ha raccontato quindi di esser rimasto tutto il tempo all’esterno della villa e di aver visto poi la banda uscire con “una grande e gonfia borsa Louis Vuitton“, come si legge sul Corriere. La polizia inglese ha detto che le telecamere di sicurezza nel giardino della villa hanno filmato il passaggio di tre uomini, identificati come Jovanovic, Vukovic, Donati e Maltese. Mentre quest’ultimo – stando alla sua versione – è quindi rimasto a fare il palo, gli altri tre sarebbero entrati nell’abitazione da una finestra sul retro al piano terra e avrebbero aperto solo una cassaforte sulle 4 presenti in casa.

Resta però da chiarire che fine abbia fatto il bottino. Maltese ha detto di non aver partecipato a spartizioni ma, come scrive il Corriere, ” è umano pensare, forse sbagliando, che chiunque è implicato possa ‘contemplare’ la galera sapendo d’avere poi una pensione ultra milionaria assicurata“. Ma gli inquirenti non escludo l’ipotesi che, con l’aiuto di altri complici, i due capi banda lo abbiano nascosto “nel circuito dei campi rom dove una specialità è fondere l’oro depredato”.

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