Cronaca

Caos tamponi in Campania, nella lista della Regione anche laboratori che non li fanno o chiusi da 10 anni. La prova del nostro cronista – Video

Per far fronte alla grande richiesta di tamponi molecolari la Regione Campania ha aperto ai laboratori privati e per supportare i presidi Asl letteralmente presi d’assalto nei giorni scorsi ha pubblicato un elenco di laboratori accreditati. L’elenco, che al momento conta più di un centinaio di strutture sparse sul territorio regionale, come specificato dall’ente guidato da Vincenzo De Luca, è in via di aggiornamento. Altri laboratori verranno di volta in volta inseriti nella lista pubblicata sul sito della Regione Campania. IlFatto.it ha provato a contattare alcuni di questi laboratori nell’area di Napoli. La maggior parte richiede una prenotazione telefonica, ma i centralini di quelli operativi sono praticamente sempre occupati ed è molto complicato prenotarsi. Alcune situazioni sono paradossali. Ci siamo imbattuti in strutture accreditate e inserite, a loro insaputa, nella lista della Regione, come nel caso di un laboratori nel quartiere Vomero. “Guardi, qui non facciamo il tampone molecolare – ci dice la segreteria del centro – da quando hanno pubblicato questo elenco ci stanno arrivando molte telefonate e siamo costretti a ripetere che c’è stato un errore, non sappiamo perché siamo in quella lista. Addirittura a guardare l’elenco, ci sono dei laboratori che hanno chiuso più di dieci anni fa, non so come sia stato possibile”.

Altri invece sono stati accreditati, ma al momento non possono ricevere prenotazioni perché non sono state date ulteriori indicazioni, per esempio sui costi. “Noi siamo nell’elenco degli accreditati a eseguire i tamponi – ci dice la responsabile di una struttura nel quartiere Chiaia – ma al momento non possiamo fare alcuna prenotazione perché non sapremmo nemmeno che cifre chiedere agli utenti. In ogni caso se ne parla la settimana prossima”. Cifre che oscillano dai 40 ai 120 euro, ci spiegano alcuni cittadini che non potendosi permettere queste somme si sono recati al presidio Asl Napoli 1 dell’Ospedale Frullone. “Fanno i prezzi che vogliono loro – ci spiega una signora in attesa – mio marito ha dovuto fare il tampone in privato altrimenti non poteva tornare a lavoro, gli hanno chiesto 60 euro, se avessi voluto farli fare in forma privata a tutta la famiglia avrei dovuto spendere più di 250 euro, quindi sono costretta a fare il tampone qui ed aspettare delle ore in fila”. La Regione Campania, sollecitata sulla presenza nell’elenco di strutture accreditate ma non disponibili a eseguire i tamponi, ha specificato che la lista e la sua pubblicazione si è resa necessaria, anche con una certa urgenza, per far presente ai cittadini che su tutto il territorio regionale risulterebbero molti laboratori non accreditati, che però stanno regolarmente svolgendo questo servizio. L’ente di Palazzo Santa Lucia comunque effettuerà una nuova verifica delle strutture accreditate e operative.

Intanto Federlab Campania ha inviato un atto di diffida a palazzo Santa Lucia, sede della Regione, chiedendo di rivedere gli elenchi dei laboratori accreditati evidenziando che “non si capisce come e quando sarebbe stato formato questo elenco”. Dalla lista “sono in ogni caso, esclusi numerosi laboratori e aggregazioni di laboratori che sono, invece, regolarmente in possesso di tutti i requisiti per l’effettuazione dei tamponi”