“Caso Shalabayeva? Le sentenze si rispettano, il che non significa che siamo d’accordo con le sentenze. Nel caso di specie abbiamo un’altra valutazione”, così il capo della Polizia, Franco Gabrielli, alla festa del Cinema di Roma, intervistato da Myrta Merlino sulla condanna inflitta in primo grado a Renato Cortese e Maurizio Improta. “Siamo in uno stato di diritto, ci sarà un appello e ci auguriamo che la verità processuale corrisponda la nostra verità. Paura che paghino i poliziotti? Sì, non lo nego. Alla fine si rischia di far passare il messaggio che volano sempre gli stracci”, ha continuato Gabrielli, che ha poi ribadito la necessità di rispettare la sentenza, anche se “questo mi costa umanamente moltissimo perché conosco i colleghi”. E ha concluso: “Quando assolvi a una funzione il tuo intimo non necessariamente deve prevalere. Come Franco Gabrielli, non come capo della polizia, sono convinto che ci sarà un esito diverso. Anche perché vorrei ricordare che le verità processuali non necessariamente sono le verità fattuali”.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione