Scuole e università campane rimarranno chiuse fino al 30 ottobre. Davanti ai nuovi dati sull’aumento dei contagi da Covid 19 in Campania, saliti oggi a 1.127, il presidente della Regione Vincenzo De Luca sceglie ancora una volta la linea dura e firma un’ordinanza con misure più severe rispetto a quelle previste dal governo per tutta Italia. Una decisione che per la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è “gravissima, profondamente sbagliata e inopportuna. Sembra che ci sia un suo accanimento nei confronti della scuola. E’ stato l’ultimo a riaprire le scuole e il primo a richiuderle”. La ministra, inoltre, non esclude un ricorso del governo, che “deciderà unito”.
Tornando al provvedimento, il governatore campano ha deciso che le attività didattiche ed educative in presenza nelle scuole primarie e secondarie sono sospese da domani, venerdì 16 ottobre: le lezioni si svolgeranno a distanza. Prevista inoltre la sospensione delle attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, “fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno”. Tra le motivazioni fornite, si legge, anche quella secondo cui “non risulta completata la dotazione dei banchi monoposti ad assicurare nelle scuole campane il necessario distanziamento degli alunni nelle aule scolastiche, né risultano comunicate, allo stato, le relative date di consegna”.
Non solo, perché l’ordinanza di De Luca non si limita alle scuole. Sono anche vietate le feste, “anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti pubblico e privati, al chiuso o all’aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente“. Il provvedimento prevede poi la sospensione delle attività di circoli ludici e ricreativi e il divieto di vendita con asporto dalle ore 21 per tutti gli esercizi di ristorazione. Resta consentito il delivery senza limiti di orario. Nell’ordinanza è contenuta la raccomandazione “agli enti e uffici competenti di differenziare gli orari di servizio giornaliero del personale in presenza”. Tali misure “si aggiungono a quelle già disposte nelle recenti precedenti ordinanze, a cominciare dall’obbligo di indossare la mascherina deciso due settimane fa”.
Vietati i cortei funebri e le riunioni in presenza di organi collegiali scolastici, nonché per l’elezione di questi ultimi. In tutti gli uffici pubblici della Campania, tranne quelli impegnati in servizi pubblici di emergenza o essenziali come quelli sanitari, l’ingresso al lavoro avverrà lunedì e martedì prossimi in forme scaglionate per ordine alfabetico.
Dopo l’impennata di contagi “sono state adottate – si legge in una nota dell’unità di crisi – misure rigorose con il doppio obiettivo di limitare al massimo le circostanze di assembramenti pericolosi in ogni ambito, privato e pubblico, e con l’obiettivo di ridurre al massimo la mobilità difficilmente controllabile”. A margine della nuova ordinanza di De Luca si sottolinea “il livello di contagio altissimo registrato anche nelle famiglie e derivante da contatti nel mondo scolastico“. A sostegno di queste affermazioni, il governatore ha poi spiegato che “per quanto riguarda il mondo della scuola, ecco i dati riferiti a Napoli e Caserta. Asl Napoli 1, contagiati 120 tra alunni e docenti. Asl Napoli 2, contagiati 110 tra alunni e docenti. Asl Napoli 3, contagiati 200 alunni e 50 docenti, con circa 70 casi connessi. Asl Caserta, contagiati 61 tra alunni e docenti“.
Lettura, quest’ultima, totalmente smentita dalla ministra Azzolina. “In Campania solo lo 0,075% degli studenti è risultato positivo al Covid e di sicuro il virus non è stato contratto in classe – spiega – La media nazionale degli alunni che hanno contratto il coronavirus è dello 0,080%, la Campania è al di sotto anche della media nazionale. Capisco la preoccupazione di De Luca per la crescita dei contagi – aggiunge – ma sicuramente non è colpa della scuola. Lo dicono i dati. La scuola è il luogo più sicuro per nostri ragazzi non solo dal punto di vista sanitario”. E ancora: “Cosa faranno ora i ragazzi? De Luca pensa che rimarranno a casa? Il presidente della regione Campania dovrebbe tenerle aperte le scuole per capire meglio da dove arrivano i contagi“.