La rubrica del giovedì con il bestiario di ciò che accade nelle serie minori del pallone italiano. Le perle nei comunicati della giustizia sportiva regionale, quelle dei calciatori in campo e dei giornalisti in tribuna stampa, con un o sguardo anche all'estero
“Matuska Russìa, Matuska Russìa”: ci siamo sentiti così, come l’astronauta sovietico della pubblicità dell’Atlante, quella degli anni ’90, vedendo di nuovo referti del giudice sportivo con multe, racconti improbabili di mazzate date o ricevute in campo. Senza signora infazzolettata a fare precisazioni, peraltro.
Sì, le domeniche bestiali sono come la terra toccata dalla Soyuz dopo qualche decennio a orbitare nello spazio: terra (o erba sintetica va bene uguale) benedetta. E abbiamo deciso di ampliare il raggio d’azione: non solo campetti nostrani, ma pure ciò che arriva di bello, inteso sempre come bestiale, dall’estero, per evitare che il Covid o un dpcm possa di nuovo bloccarci.
SE E’ COPPA TI ACCOPPO – E dunque non si può che ripartire da una squalifica per tre giornate come quella beccata da Cossu del Letimbro 1945, I Categoria Ligure, per tre giornate: “Dopo aver ripetuto, nel corso del 2º t., che trattandosi di una partita di Coppa Italia, una squalifica non lo avrebbe toccato minimamente, nel corso del recupero, inseguiva un avversario, scagliandogli un paio di calci con l’intento di provocare danno, senza per altro colpirlo”. Una nota positiva: in campionato il Letimbro ha vinto la sua gara, dedicandola proprio a Cossu che per un infortunio resterà fermo per tutta la stagione. In una sola notizia tutto il sale delle Domeniche Bestiali dunque.
UN SUCCO DI MALTO – Ricordate Nicki Bille Nielsen? E’ un attaccante danese che, giovanissimo, arrivò alla Reggina nel 2006: dopo qualche partita e un gol al Chievo in Coppa Italia ha girato un po’ in prestito tra Martina e Lucchese per poi andare all’estero. Negli ultimi anni ha avuto problemi con la giustizia, negli ultimi giorni pure, ma per un motivo molto particolare: ha bevuto una birra. E no: non poteva. Ma la cosa più pregevole è la versione dell’avvocato: “Nielsen non aveva intenzione di consumare birra. Ha bevuto qualcosa che pensava fosse completamente analcolico, poi si è semplicemente dimenticato di leggere correttamente cosa c’è sulla bottiglia”. Ineccepibile.
DISSENSERIE – Abituati a subire insulti, sputi e altre amenità i poveri arbitri nel nuovo corso del calcio dilettantistico hanno scelto la linea dura, non sarà tollerato più nulla, neppure il dissenso alle loro scelte come testimonia la multa di cento euro comminata al Ginosa, Eccellenza Pugliese “per presenza di due soggetti estranei all’interno del recinto di gioco – che dissentivano ripetutamente dall’operato della terna arbitrale”.
E MO’ CHE FACCIO? – Salto è una cittadina urugaiana nota per aver dato i natali a Edinson Cavani. Qui era in scena una partita di Copa Ofi tra i locali e la squadra del Cerro -Largo. I padroni di casa erano in vantaggio per 2 a 1 al 91esimo quando il Cerro ha pareggiato. L’arbitro ha assegnato il gol, poi dopo le proteste ha annullato, poi ha riconvalidato, poi qualcuno gli ha mostrato l’azione col cellulare e dopo attimi confusi è tornato negli spogliatoi. I giocatori in campo erano increduli: chi ha vinto? Nessuno: la partita è da referto sospesa perché “non c’erano le garanzie”.
IL GOLLONZO – Garantito invece, con la ripresa delle serie dilettantistiche, il ritorno dei gollonzi: splendido quello in Roccella-San Luca di Serie D. Padroni di casa in vantaggio, gli ospiti pareggiano e battono il calcio d’inizio: retropassaggio alla difesa, contrasto tra difensore e attaccante in pressing e pallone che finisce in rete in stile primo Fifa Soccer del 1994 e vittoria agli ospiti…e chi, tra quelli che giocavano a Fifa, magari versione “difficile”, magari in finale, ricorda le reazioni dopo aver subito un gol del genere può tranquillamente immaginare cos’abbiano detto i tifosi del Roccella.