Quindici ottobre. Doveva essere il giorno del secondo dibattito presidenziale per la corsa alla Casa Bianca, ma dopo il contagio di Donald Trump tutti i piani sono saltati. Entrambi i candidati, cancellati faccia e faccia e confronto virtuale, parteciperanno a dei town hall, rispondendo alle domande inviate dal pubblico. Trump lo farà giovedì in prima serata su Nbc, Biden contemporaneamente su Abc. Kamala Harris invece ha deciso di sospendere gli eventi in presenza fino a domenica dopo che due persone collegate al suo staff sono risultate positive. Intanto, secondo Us Elections Project, sono 14 milioni gli americani che hanno già votato, per posta e nel voto anticipato (early voting): un dato record, che rappresenta circa il 10% del totale dell’affluenza alle elezioni di quattro anni fa. In Florida hanno già votato più di due milioni di aventi diritto. In Georgia ci sono stati elettori rimasti in fila per ore in diversi distretti. Alle presidenziali del 2016 avevano votato 130 milioni di americani (affluenza del 55,7%).
Covid e povertà – Tutto mentre i fan di Trump in Iowa seguono un suo comizio ammassati e senza mascherine e la pandemia avanza: ieri i nuovi contagi sono stati 54.512, e almeno 826 i morti. Secondo i dati del New York Times nell’ultima settimana la media giornaliera dei nuovi contagi è stata superiore ai 52mila casi, il 21% in più rispetto a due settimane fa. Il totale delle infezioni dall’inizio della pandemia è di 7.908.000, le vittime almeno 216mila. Trump assicura in un’intervista a Fox Business che negli Usa non ci sarà “nessun altro lockdown“. Al contrario, dice, “bisogna aprire gli stati”, ribadendo la linea tenuta anche nei mesi scorsi. La pandemia finora ha avuto effetti drammatici: negli Stati Uniti 8 milioni di persone sono scivolate in povertà da maggio con la fine degli stimoli all’economia varati dal Congresso. A oggi repubblicani e democratici cercano un nuovo accordo per lo stanziamento di nuovi aiuti, ma un’intesa al momento appare lontana.
Le urne “fake” dei repubblicani – Ma nella procedura di voto irrompe anche lo scandalo esploso in California, dove il partito repubblicano ha ammesso di avere posizionato circa 50 box postali (“ballot box”) dove gli elettori possono imbucare le loro buste col voto. Urne sulle quali è stata apposta la scritta “official ballot drop off box”. Ma ufficiali non sono e il rischio è quello che le schede degli elettori possano essere manipolate. Nello Stato della California una legge del 2016 ha consentono anche a terze parti di raccogliere il voto: ma in questo caso l’elettore medio non distingue questi box da quelli ufficiali, sottoposti a norme rigide proprio per evitare eventuali brogli. Il segretario di Stato della California Alex Padilla ha però avvertito che entro oggi le urne postali dovranno tutte essere rimosse: quello che hanno fatto gli esponenti del partito repubblicano è infatti un reato punibile da due a 4 anni. Ma il Fresno County Republican Party difende il posizionamenti dei 50 seggi postali, perché sono una risposta agli avvertimenti di Trump rispetto a eventuali brogli elettorali. Una risposta che si presta essa stessa a diventare strumento di truffa.
California state officials say Republicans deliberately installed fake ballot boxes across the state. https://t.co/PFIWxyeDNI
— Complex (@Complex) October 12, 2020
Per Biden e Trump serata in tv al posto del dibattito – Dopo che il dibattito a Miami era stato cancellato dalla Commissione per i dibattiti presidenziali, alla luce della malattia di Trump, era stato scelto un format virtuale. Ma il repubblicano aveva rifiutato di parteciparvi. La scelta dei town hall, però, oltre a non permettere il confronto fra i due candidati, coinvolgerà probabilmente un numero ridotto di spettatori.
Al primo dibattito, secondo Nielsen, erano 73,1 milioni. Quando Biden la scorsa settimana ha partecipato al town hall su Nbc News, sono stati 6,7 milioni. A quello di Trump il 15 settembre 3,8 milioni. Intanto, i due candidati sono tornati ‘sul campo’. Trump è costretto alla difensiva in Iowa, dove ha vinto con facilità nel 2016 ma in cui Biden è impegnato in uno sprint finale. Il magnate ha un’agenda fitta di comizi, dopo che è già stato in Pennsylvania e Florida, e andrà in North Carolina che gli è indispensabile per la vittoria, poi in Iowa e Georgia, che ha di recente scoperto essere non più decisamente in suo favore. Tappe che cadono nella settimana in cui gli Usa hanno superato i 100mila contagi e vedono le ospedalizzazioni aumentare, con oltre 215mila morti.
“Trump non viene per offrire parole di conforto o dare una mano ai disoccupati – ha tuonato Biden – è qui per spargere altre bugie sulla pandemia e distrarre dalle sue mancanze”. Entrambi modellano la propria campagna per conquistare gli Stati in bilico e l’elettorato indeciso, e potenzialmente decisivo. La scelta di Biden di essere in Florida martedì, per la terza volta in un mese, evidenzia la spinta per conquistare l’elettorato anziano. Per Trump, ha detto loro in un centro per anziani vicino Fort Lauderdale, “voi siete sacrificabili, dimenticabili, praticamente non siete nessuno”, “l’unica persona anziana di cui sembra preoccuparsi è se stesso”. In un comizio drive-in, ha esortato invece la numerosa comunità afroamericana di Miramar a votare.
Il suo staff ritiene che possa vincere le elezioni anche senza i 29 voti della Florida, ma vuole assicurarsi lo Stato per avere un margine di vittoria importante, dopo che Trump ha messo on dubbio la legittimità del voto postale. Biden si è detto sicuro di vincere in Pennsylvania, ma se non andrà così le sue chance di vittoria si affievoliranno. Dalla parte di Trump, c’è preoccupazione per Stati vinti con facilità nel 2016, come Ohio, Iowa e in misura minore Texas. Deve conquistarne almeno uno. E mentre guarda ai sondaggi sfavorevoli in Wisconsin e Michigan, si è concentrato sulla Pennsylvania e sui suoi 20 grandi elettori.