L’Inps ha accolto da aprile 1,5 milioni di domande di reddito di cittadinanza per altrettante famiglie e, di queste, 166mila sono decadute dal diritto. I nuclei restanti (1,3 milioni) sono costituiti per 1,2 milioni da percettori di Reddito di Cittadinanza, con circa 3 milioni di persone coinvolte, e per 137mila da percettori di pensione di cittadinanza, con 156mila persone coinvolte. Rispetto a gennaio i percettori del reddito sono aumentati del 25%.
Lo si legge nell’Osservatorio Inps riferito ai dati di settembre. L’Inps segnala anche che a settembre il beneficio è scaduto per 376.000 nuclei, quelli che lo hanno ricevuto continuativamente per 18 mesi. L’assegno può tuttavia essere rinnovato dopo un mese di intervallo presentando una nuova domanda. L’importo medio mensile erogato dall’istituzione è pari a 526 euro; mediamente vengono erogati 563 euro per il reddito di Cittadinanza e 246 euro per la pensione di Cittadinanza.
L’’Inps ha erogato il reddito di emergenza, misura messa in campo durante l’emergenza da Covid per massimo due mensilità per nucleo percettore, a 290mila famiglie per almeno una mensilità. Le persone coinvolte sono 698mila per un importo medio mensile a famiglia di 558 euro.
La provincia di Napoli è quella dove si concentrano più percettori del reddito di cittadinanza: i nuclei beneficiari sono oltre 166mila (per quasi mezzo milione di persone coinvolte), un numero che supera quello complessivo di Lombardia (112.939 per quasi 241.000 persone coinvolte) e Veneto (36.820 per quasi 76.000 persone coinvolte). Un beneficiario ogni cinque risiede in Campania. Analizzando la distribuzione provinciale si evince che le province con il tasso di inclusione più elevato sono Palermo, Napoli e Crotone con più di 150 persone coinvolte ogni mille abitanti; quelle con il minor tasso di inclusione sono Bolzano e Belluno con meno di 10 persone coinvolte ogni mille abitanti.