Gli imputati a vario titolo erano accusati di turbata libertà degli incanti e falsità ideologica riguardo agli appalti per il verde pubblico, la gestione della cascata delle Marmoree e i cimiteri comunali di Terni
Tutti assolti i 19 imputati del processo “Spada” tra cui l’ex sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, esponente del Pd, che era stato rinviato a giudizio insieme ad ex assessori di varie giunte (tra il 2009 e il 2017), dirigenti, funzionari e dipendenti comunali, oltre a rappresentanti di alcune cooperative sociali. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Terni, Biancamaria Bertan, e proscioglie gli imputati dalle accuse – a vario titolo – di turbata libertà degli incanti e falsità ideologica su alcuni appalti per il verde pubblico, la gestione della cascata delle Marmore e i cimiteri comunali di Terni.
Cuore dell’indagine “Spada” (dal nome del palazzo dove ha sede il comune di Terni) era una lunga serie di appalti di servizi pubblici affidati – secondo l’accusa – in maniera illecita dal 2011 al 2017 a cooperative locali. Le gare erano per la manutenzione del verde pubblico in città e nei cimiteri, la gestione dei servizi cimiteriali e quella dei servizi turistici presso l’area della cascata delle Marmore. L’inchiesta, nel maggio 2017, aveva portato agli arresti domiciliari, con l’accusa di turbata libertà degli incanti, lo stesso Di Girolamo, insieme all’allora assessore comunale ai Lavori pubblici, Stefano Bucari. Il pm Matthias Viggiano, nelle precedenti udienze, aveva chiesto condanne comprese tra sei mesi e due anni e 4 mesi. Mentre per Di Girolamo e Bucari due anni e un mese. Il Comune di Terni si era invece costituito parte civile, chiedendo un risarcimento di 200 mila euro. La giudice ha dato ragione alle difese.