Era attesa da tempo, la prima uscita pubblica del neo amministratore delegato di Renault Luca De Meo, sul ponte di comando del gruppo francese dal primo luglio scorso. Ed è arrivata proprio nell’ambito dell’evento “Renault eWays”, che per dieci giorni accenderà i riflettori sulla mobilità a zero emissioni della Regie.
L’inaugurazione è stata piuttosto consistente, visto che lo stesso De Meo ha svelato due novità di prodotto strategiche per il futuro: la Renault Mégane eVision e la Dacia Spring. La prima sfrutta la piattaforma Cmf-EV dedicata a veicoli 100% elettrici ed è un omaggio alla tradizione delle berline francesi, la seconda si ispira chiaramente al design di un modello di volume come la Sandero e arriverà sul mercato in primavera fedele a quell’evoluzione verso il value for money che il marchio rumeno ha da tempo avviato.
Ma andiamo con ordine. La Mégane a elettroni, cosi suoi 4,21 metri di lunghezza, potrà sembrare una compatta dal design ricercato e particolarmente aerodinamico, ma dalla Francia fanno sapere che avrà spazi e abitabilità da vettura di segmento C, grazie anche al passo di 270 cm e al pacco batterie più sottile sul mercato: solo 11 cm di spessore.
“Si può dire che Mégane eVision reinventa Mégane e Renault reinventa Renault”, ha spiegato De Meo riferendosi alla storia della berlina francese, per 25 anni nel cuore del segmento C con oltre 7 milioni di esemplari venduti. “Grazie alla nostra piattaforma Cmf-EV abbiamo rivoluzionato architettura, design ed efficienza energetica. Abbiamo proiettato nel futuro una delle nostre icone, ma questo è solo l’inizio: una nuova generazione di modelli a zero emissioni sta per arrivare”.
L’altra, attesa, novità è la Dacia Spring Electric: la prima vettura a emissioni zero del marchio rumeno. Si tratta di un piccolo suv lungo solo 3 metri e 73 centimetri, ma anche in questo caso alle dimensioni esterne contenute fa da contraltare un convincente spazio interno, col portabagagli da 300 litri di capienza. Il motore elettrico ha una potenza di di 33 kW (circa 45 cavalli), ed è alimentato da una batteria da 26,8 kWh. L’autonomia è di 225 chilometri secondo il ciclo Wltp, e per avere l’80% della ricarica da una colonnina da 30 kW ci vuole quasi un’ora. Per avere quella completa diventano invece 5 o 8, nel caso si utilizzi rispettivamente una Wallbox da 7,4 o 3,7 kW. Una normale presa domestica, infine, non consente unn ripristino completo dell’autonomia prima di 14 ore.