Cresce la tensione tra il governo e le Regioni. Mentre si attende il vertice dell’esecutivo su eventuali nuove misure restrittive, il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ha contestato quanto realizzato finora a livello locale: “Massima disponibilità e massima trasparenza, chi ha bisogno di aiuto lo dica, ma questo va fatto prima di intervenire su lavoro e scuola”, ha detto. L’attacco arriva neanche 24 ore dopo la decisione della Campania di chiudere le scuole fino a fine ottobre per far fronte all’impennata dei contagi: “In questi mesi sono stati distribuiti ventilatori polmonari ovunque: il problema è dove sono finiti i ventilatori, attendiamo risposte in tempo reale dalle Regioni”.
Boccia ha parlato con i giornalisti al termine della conferenza Stato-Regioni: “La Campania prima del Covid aveva 335 posti letto di terapia intensiva. I governo attraverso il commissario Arcuri ha inviato 231 ventilatori per le terapie intensive e 167 per le sub intensive. Oggi risultano attivati 433 posti, devono essere 566″. Una versione confermata dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri: “In questi mesi alle Regioni abbiamo inviato 3.059 ventilatori polmonari per le terapie intensive, 1.429 per le subintensive. Prima del Covid le terapie intensive erano 5.179 e ora ne risultano attive 6.628 ma, in base ai dispositivi forniti, dovevamo averne altre 1.600 che sono già nelle disponibilità delle singole regioni ma non sono ancora attive. Chiederei alle regioni di attivarle. Abbiamo altri 1.500 ventilatori disponibili, ma prima di distribuirli vorremmo vedere attivati i 1.600 posti letto di terapia intensiva per cui abbiamo già inviato i ventilatori”.
L’ultimo bando di gara per rafforzare il sistema sanitario nazionale è stato pubblicato a inizio ottobre ed è stato chiuso solo quattro giorni fa (12 ottobre). In totale sono stati stanziati 713 milioni di euro, da investire in 457 ospedali diversi che fanno capo a 176 aziende sanitarie.
Mentre si attendono i dati giornalieri dei contagi, è stato diffuso l’ultimo report di Altems (Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari della Cattolica). Stando all’analisi esposta nel documento, la maggiore prevalenza puntuale di positivi al Coronavirus si ha in sei regioni italiane: in Valle d’Aosta (0,21%), Campania (0,20%), Liguria (0,19%), Toscana (0,19%), Sardegna (0,18%) e Lazio (0,18%). Si specifica inoltre che i dati sono in leggero aumento nelle altre regioni e con un media nazionale pari a 0,14% (in aumento rispetto ai dati del 6 ottobre). Inoltre, in termini di monitoraggio della prevalenza settimanale (6 ottobre-13 ottobre) “si registra un tasso di prevalenza rispetto alla popolazione residente minore rispetto alla media nazionale in numerose Regioni (prevalentemente del Centro-Sud). Tra le Regioni del centro il Lazio registra un valore dello 0,19%. La prevalenza nell’ultima settimana registrata nel contesto nazionale è pari a 0,16%”.