Dopo otto mesi di cali il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale (Ue, Islanda, Svizzera, Norvegia e Regno Unito) registra a settembre il primo segno positivo dell’anno. Le immatricolazioni – secondo i dati dell’Associazione europea dei costruttori (Acea) sono state 1.300.050 con un incremento dell’1,1% sullo stesso mese 2019. Il bilancio dei primi 9 mesi dell’anno rimane comunque in profondo rosso, sono state vendute quasi un terzo di auto in meno rispetto allo stesso periodo del 2019 (- 29,3%).
La ripresa di settembre è dovuta soprattutto ai buoni dati di Germania (+ 8,4%) e Italia (+ 9,5%) anche grazie alla spinta di nuovi incentivi. Tra i grandi mercati in flessione invece Francia (-3%), Spagna (- 13,5%) e Gran Bretagna (- 4,4%). Coerentemente con i dati dei singoli paesi settembre è stato positivo soprattutto per Volkswagen (+ 14%) ed Fca (+11%). Il Lingotto riporta la sua quota di mercato europeo al 6% dal 5,4% di un anno fa. Bene anche Toyota e Renault, entrambe con immatricolazioni in crescita di oltre l’8%. Male viceversa l’altra francese Psa (- 14%) che però bene aveva fatto nei mesi precedenti. Giù anche Bmw (-11,9%), Daimler (- 7,7%) e Ford (- 4,4%)
La crescita del mercato europeo a settembre “è certamente modesta, ma è significativa perché potrebbe rappresentare l’inizio dell’inversione di tendenza dopo il disastroso impatto del coronavirus sulle vendite dei primi otto mesi”. Lo sottolinea il centro studi Promotor che considera decisivo “il ruolo degli incentivi varati in molti mercati che hanno favorito soprattutto le vendite di vetture elettriche e ibride plug-in, anche se in valori assoluti le loro immatricolazioni sono ancora modeste e quindi il recupero deriva anche da un migliore andamento delle vendite di vetture con alimentazioni tradizionali”. “Il segnale positivo di settembre non può certo far dimenticare il quadro catastrofico che si sta delineando per l’intero 2020″ commenta il centro studi secondo il quale “l’auto in Europa Occidentale chiuderà il bilancio 2020 con una perdita di immatricolazioni assolutamente severa”.