Gli "zanzarosi" capiranno al volo “di che stiamo parlando”. Perché è dentro al contenitore giubilante dadaista di Radio24 che questa raccolta di testimonianze reali nasce, si sviluppa e si accoppia con il titillare delle fantasie più zozze dell’ascoltatore
La nerchia, i pompini, l’anal&l’oral, lo squirting, le escort, i bordelli, “i malati di figa”. Straborda di sesso, copule, ammassi di corpi, fluidi, liquidi, umori dell’umano vivere e pulsare, oltre le 472 pagine, Nudi (La Nave di Teseo), il memoir socio-antropologico di Giuseppe Cruciani. I “zanzarosi” capiranno al volo “di che stiamo parlando”. Perché è dentro al contenitore giubilante dadaista di Radio24 che questa raccolta di testimonianze reali nasce, si sviluppa e si accoppia con il titillare delle fantasie più zozze dell’ascoltatore della cosiddetta radio di Confindustria, assurta a boudoir di un eros recondito, spintissimo, vivo e sporcaccione confessato in diretta.
Cruciani pigia l’acceleratore su questo, gli dedica, tra un’infinità di sfumature del sesso, una larga e fittissima fetta di inizio libro con testimonianze dirette dove emerge l’esuberanza a 360 gradi della donna e un uomo contemporaneo spesso impotente e passivo. Sarà. Notazione sociologica a margine, Nudi è proprio quello che promette nel titolo: i testimoni si spogliano di mille e una sovrastrutture culturali e innaffiano il lettore di un bagaglio esperienziale che talvolta rischia di sovrastare ascissa e ordinata professionale dell’amico Rocco Siffredi. Passi quindi il sempiterno desiderio della prostituzione legalizzata (l’autore fa pure un pippone che nemmeno Pannella per la cannabis) con relativo codazzo di escort (segnato sul taccuino Jessica di Bologna, prima commessa a 900 euro al mese poi ora milionaria, anche se online non la troviamo …), ma è nella scoperta dello squirting che Cruciani mostra la lacrima facile e sincera dell’emozione e in un raro capitolo autobiografico mostra doti letterarie che avrebbero fatto concorrenza al D’Annunzio de La pioggia nel pineto.
Insomma, Nudi assurge a sincero comizio d’amore 2020, confessionale da Grande Fratello per una gang bang, guida Michelin dei bukkake a cinque stelle. Con una fellatio finale di Cruciani a Roberto D’Agostino da commozione. E una domanda sincera: ma David Parenzo, al di là di strategie comunicative impagabili, studiate a tavolino nei dettagli, quando si parla di sessualità diffusa è davvero così come risulta anche in Nudi?