Nuove regole in vigore dal 17 ottobre al 6 novembre. Il governatore Fontana si dice “meno preoccupato” rispetto a marzo, “perché adesso abbiamo una maggior conoscenza di quello che sta succedendo, abbiamo migliori risposte dal punto di vista medico e conosciamo un po’ di più questo virus”. Il prefetto di Milano: "Non parliamo di coprifuoco, perché la nostra vita non dipende solo dall’apertura di un bar o un ristorante"
Dopo la stretta già in vigore in Campania per scuole e ristoranti, anche in Lombardia vara una nuova ordinanza con regole più restrittive per contenere la diffusione del Covid-19. Il primo punto riguarda i locali: a partire dalle 18, bar e ristoranti potranno restare aperti solo con il servizio al tavolo, mentre la chiusura è fissata tassativamente alle 24. Vietato il consumo di alcol e alimenti sul suolo pubblico dalle 18 alle 6 (compresi parchi, giardini e ville aperte al pubblico), così come è vietato l’asporto di bevande alcoliche a partire dalla stessa ora. Chiusi dalle 18 alle 6 anche i distributori automatici ‘h24’ che distribuiscono bevande e alimenti confezionati, con affaccio strada, misura che non si applica ai distributori automatici di latte e acqua.
Nel provvedimento, in vigore dal 17 ottobre al 6 novembre, è prevista pure la chiusura di sale gioco, sale scommesse e sale Bingo., oltre alle slot machine situate “all’interno degli esercizi pubblici, degli esercizi commerciali e di rivendita di monopoli”. In materia di scuola la novità è che gli istituti professionali e delle superiori dovranno organizzare “le attività didattiche con modalità a distanza alternate ad attività in presenza, ad eccezione delle attività di laboratorio”. Il Pirellone raccomanda inoltre alle università “nel rispetto della specifica autonomia, di organizzare le proprie attività, al fine di promuovere il più possibile la didattica a distanza”.
Per quanto riguarda gli spettacoli e gli eventi aperti al pubblico, resta la capienza massima di mille spettatori all’aperto e 200 per le manifestazioni sportive in luoghi chiusi. Nessuna novità per quanto riguarda le palestre, che rimangono aperte a patto che si rispettino tutte le norme su distanziamento e pulizia degli ambienti già in vigore, mentre si fermano le competizioni sportive dilettantistiche che prevedano il ‘contatto fisico’ (individuate con provvedimento del Ministro dello Sport del 13 ottobre 2020), compresi gli allenamenti a livello regionale e locale (“sia agonistico che di base”). L’ultimo punto toccato dall’ordinanza riguarda le Rsa. “L’accesso alle strutture delle unità di offerta residenziali della rete territoriale da parte di familiari/caregiver e conoscenti degli utenti presenti è vietata, salvo autorizzazione del responsabile medico ovvero del Referente Covid-19 della struttura stessa, come le situazioni di fine vita, e, comunque, previa rilevazione della temperatura corporea all’entrata e l’adozione di tutte le misure necessarie ad impedire il contagio”.
Il via libera al provvedimento è arrivato al termine di una riunione del Comitato tecnico scientifico regionale. In mattinata era stato il governatore ad anticiparne i contenuti al termine di un incontro con i sindaci lombardi e i capigruppo dei partiti in Consiglio regionale, spiegando però che non si sarebbe trattato di “misure drammatiche“. Fontana si è anche detto “meno preoccupato” rispetto a marzo, “perché adesso abbiamo una maggior conoscenza di quello che sta succedendo, abbiamo migliori risposte dal punto di vista medico e conosciamo un po’ di più questo virus”. Anche se i contagi, numeri alla mano, continuano a correre veloci in Regione. I nuovi positivi sono 2.419 con 30.587 tamponi effettuati, per una percentuale che dal 6,3% di ieri sale al 7,9%. Più della metà dei nuovi casi sono a Milano, dove ci sono 1.319 nuovi casi, di cui 604 a Milano città, mentre ieri erano 1.053. I nuovi decessi sono 7 per un totale complessivo di 17.044 morti in regione dall’inizio della pandemia.