Decapitato perché ha mostrato ai suoi alunni delle caricature di Maometto. È ciò che è accaduto nel pomeriggio del 16 ottobre a Conflans Saint-Honorine, vicino Parigi, a un professore di Storia e Geografia del liceo locale del Bois d’Aulne. Autore del gesto non il padre di uno degli alunni, come riportato dai media francesi in un primo momento, ma un 18enne ceceno nato a Mosca. L’aggressore ha assalito l’insegnante con un coltello e lo ha ucciso decapitandolo al grido di “Allah Akbar”. Quando la polizia è arrivata sul posto, l’assassino li ha minacciati con un coltello, così gli agenti lo hanno inseguito e ucciso con dieci colpi d’arma da fuoco a Eragny, nel dipartimento di Val d’Oise, a tre chilometri dal luogo dell’omicidio.Probabilmente aveva un giubbetto esplosivo sotto la giacca. Prima di essere colpito dalla polizia, il terrorista ha fatto in tempo a pubblicare le immagini della sua azione su Twitter. “da Abdullah, servitore di Allah, a Macron, dirigente degli infedeli, ho giustiziato uno dei tuoi cani dell’inferno che ha osato offendere Maometto. Calma i suoi simili prima che non vi venga inflitto un duro castigo” il testo del delirio jihadista.
La procura antiterrorismo ha aperto un’inchiesta per “omicidio in relazione con un’azione terroristica” e “associazione a delinquere terrorista criminale”, secondo quanto riporta Radio Europe 1. Ancora una volta Parigi paga un prezzo pesantissimo per non aver voluto cedere alla minaccia jihadista che, secondo fonti della sicurezza a cui ha avuto accesso l’Ansa negli ultimi giorni, continua ad essere molto forte sulla Francia. Un attentato era quasi nell’aria anche se in pochi se lo aspettavano a poche ore dall’entrata in vigore di un coprifuoco senza precedenti nel Paese, per tentare di arginare la difficile situazione della pandemia. La vittima nei giorni scorsi aveva mostrato in classe agli studenti delle caricature di Maometto, probabilmente durante un corso sulla libertà d’espressione. Il 5 ottobre, alcuni genitori di studenti del professore, si erano lamentati con la scuola per la lezione tenuta in classe, con l’insegnante. Su Youtube un genitore ha anche pubblicato un video con il racconto di una ragazzina allieva del professore, che racconta la lezione “incriminata”. Secondo le sue parole, l’insegnante ha chiesto agli studenti musulmani se volevano uscire prima di mostrare le caricature di Maometto.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, dopo essersi recato alla cellula di crisi al ministero dell’Interno per seguire le indagini, ha deciso di andare sul posto. Il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, ha parlato con il presidente e tornerà da una missione in Marocco. “Voglio dire a tutti gli insegnanti di Francia, che siamo con loro, la nazione tutta intera sarà al loro fianco oggi e domani per proteggerli, per permettere loro di fare il loro mestiere che è il più bello che esista – ha detto Macron sul luogo dell’attacco – Il terrorista ha voluto abbattere la Repubblica nei suoi valori, i Lumi, la possibilità di fare dei nostri figli dei cittadini liberi. Faremo quadrato, non passeranno, l’oscurantismo e la violenza non trionferanno, non ci divideranno”, ha assicurato il presidente lanciando un fortissimo appello all’unità della nazione e promettendo “atti di fermezza” contro il terrorismo.
I deputati in Assemblée Nationale si sono alzati tutti in piedi per denunciare “l’abominevole attentato“. Jean-Michel Blanquer, ministro dell’Educazione, ha scritto in un tweet che “questa sera è la Repubblica ad essere attaccata con l’ignobile assassinio di uno dei suoi servitori, un professore. Unità e fermezza sono le sole risposte di fronte alla mostruosità del terrorismo islamista”. Lunedì mattina il ministro riceverà il personale, i docenti e i genitori della scuola in cui lavorava l’insegnante invierà un videomessaggio a tutto il corpo docente come anche alle famiglie. “Orrore e rivolta dopo che un insegnante nell’esercizio della sua professione è stato assassinato da un fanatico religioso – scrive in un tweet la redazione di Charlie Hebdo – Esprimiamo il nostro più vivo sostegno alla sua famiglia, ai suoi cari, come anche a tutti gli insegnanti. L’intolleranza ha superato una nuova tappa e non sembra indietreggiare dinanzi a nulla per imporre il suo terrore al nostro Paese. Solo la determinazione del potere politico e la solidarietà di tutti potranno sconfiggere questa ideologia fascista”. In un tweet, Marine Le Pen ha immediatamente denunciato una “barbarie insostenibile”, puntando il dito contro il “fondamentalismo islamico” che “porta la guerra”. “È con la forza che dobbiamo cacciarlo lontano dal nostro Paese”, ha aggiunto.
Nelle scorse settimane, obiettivo degli estremisti della capitale era stato di nuovo il settimanale satirico Charlie Hebdo che il 1 settembre, alla vigilia del processo contro i 14 imputati per la strage del 2015, aveva deciso di ripubblicare le immagini che provocarono la furia omicida dei fratelli Kouachi. Pronta la risposta di al-Qaeda, gruppo che aveva mobilitato i due killer dei vignettisti parigini, che era tornata a minacciare la redazione del settimanale promettendo vendetta per quello che i jihadisti hanno considerato un nuovo affronto. Risposta, quella dell’estremismo islamico, arrivata appena due settimane dopo, quando un uomo armato di coltello aveva ferito quattro persone prima di venire arrestato sotto la vecchia sede del giornale, non sapendo che tutta la redazione è stata spostata in un luogo segreto già dal 2015 e protetta da guardie armate.
(immagine d’archivio)