“Guardate, puntano i fucili. Li ammazzano tutti”. Sono i momenti concitati durante i quali, ieri sera, nel giardino pubblico Mario Moderni, a Roma, la polizia provinciale ha sparato a sette cinghiali, una mamma e sei cuccioli, che stazionavano nel parco da più di un giorno. Dal pomeriggio di ieri numerosi animalisti si sono assiepati all’esterno del parco, presidiato dalle forze dell’ordine, esponendo striscioni e cartelli per chiedere la liberazione dei cinghiali, che nel frattempo erano stati chiusi all’interno dell’area. “Sono stati narcotizzati e poi uccisi“, ha denunciato Piergiorgio Benvenuti, presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale che ha definito l’episodio “indegno, la peggiore soluzione che si potesse trovare”. I sette mammiferi erano stati attirati dal cumulo di rifiuti e si erano rifugiati nel giardino, in via della Cava Aurelia. “In quel momento era facile catturarli senza sopprimerli – continua Benvenuti – la responsabilità della Regione, l’inerzia della sindaca Virginia Raggi, l’incapacità di raccogliere e gestire i rifiuti nella città, hanno condannato a morte una inerme famiglia di cinghiali che potevano agevolmente essere rimesse in piena libertà in natura”.

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