“Il dpcm mi sembra complessivamente equilibrato ma è un’immagine già vista, sono parole già ascoltate. Questo governo ci ha abituato a indorare la pillola, quindi, questo dpcm potrebbe essere l’inizio di una escalation”. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “L’Italia s’è desta” (Radio Cusano Campus) dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che però definisce “molto deludente” il discorso tenuto ieri sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Noi sindaci siamo neri. Stanotte io e sindaci di altre città abbiamo lungamente conversato sulla nostra chat. Conte ha esordito dicendo che saranno i sindaci a predisporre coprifuoco isolati. Dopo 9 mesi di pandemia ascoltare un presidente del Consiglio che scarica la responsabilità su chi sta combattendo a mani nude, l’ho visto come un segno o di scarsa lucidità o di resa. Eppure, ho sempre riconosciuto a Conte una certa sensibilità istituzionale”.
E rincara: “Conte ieri ha pure detto che i sindaci devono chiudere le piazze, le vie, i vicoli, come se vivesse su Marte. Non si rende conto che non c’è proprio il personale per attuare questi provvedimenti in città. Non siamo più a febbraio. Se un generale arroccato nel suo palazzo non si rende conto che dopo 9 mesi i soldati sono allo stremo, senza armi, senza munizioni, senza ossigeno, senza niente, un po’ di preoccupazione che questi non riescano a tenere il timone ci sta. Anzi, è proprio palpabile“.
De Magistris spiega: “In Italia è lo Stato che controlla il territorio. Altrimenti facciano come negli Usa, dove il mio amico Bill de Blasio, sindaco di New York, dirige e coordina le forze di polizia. Ci diano, quindi, il comando del territorio e le risorse economiche. E invece con questo dpcm danno proprio l’idea di non essere un governo che in questo momento non ha la forza politica di fare come Macron in Francia. Si punta al dito e si nasconde la luna – continua – E la luna nascosta è quanto è stato fatto finora per rafforzare la rete di sanità pubblica in molte Regioni. E’ stata per caso rafforzata per scongiurare un nuovo lockdown? Questo si riversa sui trasporti pubblici, che erano a collasso a febbraio, figuriamoci ora in tempi di pandemia. Le immagini di Milano, Roma, Napoli sono assolutamente prevedibili se andiamo a vedere le risorse a disposizione.
Il sindaco di Napoli aggiunge: “E’ mancato un protagonismo statale, per esempio su un coordinamento più efficace dal punto di vista sanitario. Si è lasciato alle Regioni un potere assolutistico fortissimo, che magari in alcune parti sarà stato gestito pure bene. Io parlo per la Campania e mi viene un brivido alla schiena. Qui il sistema di tracciamento non sta più funzionando, il contagio è fuori controllo, l’assistenza domiciliare, che è garantita dalle cosiddette Usca e che è fondamentale per la protezione del paziente a casa – prosegue – in modo da non premere sugli ospedali, non c’è. Non è partita una sola unità Usca. Inoltre, abbiamo poco più di 100 posti di terapia intensiva per 6 milioni e mezzo di abitanti. I reparti covid sono già quasi tutti i pieni, i medici e gli infermieri sono già al collasso. Ieri purtroppo è morto di covid un medico di medicina generale di Napoli. Scusate, ma allora è normale che così facendo arriveremo al lockdown“.
De Magistris menziona Vincenzo De Luca: “Il presidente della Regione in tutto questo cosa escogita per nascondere ciò che non ha fatto? Chiude le scuole, il luogo in cui in questo momento c’è il numero più basso di contagi. C’è stata una gestione strumentalmente politica della pandemia, che è diventata uno strumento di consenso, rischiando di modificare anche la democrazia nel nostro paese. Per fortuna a Napoli abbiamo Pulcinella, che, tenendo una maschera, con le mani e con la sua parola toglieva la maschera alle bugie del potere. Un’operazione verità finalmente si sta facendo. La bolla mediatica che ha innalzato alcuni personaggi che si sono posti come supereroi si sta diradando. E c’è il rischio che dal lanciafiamme si passi a essere Mangiafuoco“.