Il lockdown mirati vanno “fatti subito” perché che Natale sarà “dipende da quello che decidiamo in questo momento”, mentre “se temporeggiamo, vedremo nelle prossime settimane un aumento esponenziale dei casi”. Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, è categorico sulla necessità di una stretta nelle aree del Paese maggiormente colpite dalla seconda ondata di coronavirus. Il tempo stringe, è il messaggio del professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica del sacro Cuore di Roma, per questo spiega: “Ritengo che alcuni lockdown mirati vadano fatti subito, non bisogna assolutamente aspettare Natale”. Le chiusure mirate dovranno essere “chirurgiche” dove “il sistema non regge, anche in base al numero dei casi”, dice il viceminisitro della Salute Pierpaolo Sileri.
Le misure del Dpcm “non ridurranno i contagi ma ne limiteranno la salita in modo da renderli sostenibili” ma “siccome l’Italia non è tutta uguale, le misure devono esser declinate a livello periferico” perché questo “consente proporzionalità a livello locale”. Pertanto, ha aggiunge Sileri, “chiusure circoscritte e misure più forti dovranno esser prese laddove non solo salgono i contagi ma dove il sistema è meno pronto”, perché “laddove non sei pronto è giusto che tu chiuda, è giusto che fai un passo indietro e resetti il sistema”. La chiusura, sottolinea però il viceministro, “non è legata solo ai casi, ma è un processo che parte da quella che è l’organizzazione territoriale di risposta al problema: ovvero tamponi, posti letto, terapie intensive, capacità di contact tracing, trasporti, andamento del contagio”.
Oggi, è il messaggio di Ricciardi, “magari bastano due settimane ma quando si va più avanti, poi non bastano più”, ha detto ad Agorà, su Rai 3, sottolineando che “in questo momento si prepara il Natale”. Che Natale sarà per gli italiani, ha detto, “dipende da quello che decidiamo in questo momento”. Prendere “tempestivamente, adeguatamente e proporzionatamente” le misure “giuste” permetterebbe a suo avviso di avere un Natale “non voglio dire normale, però quasi normale”. Se invece, aggiunge, “temporeggeremo, vedremo nelle prossime settimane un aumento esponenziale dei casi, soprattutto in alcune aree del Paese, e poi dovremo prendere decisioni durissime più tardi, ma allora servirà molto più tempo”.
Sul tracciamento dei contatti, Ricciardi puntualizza: “Quando vai oltre 10-11mila casi e non riesci più a tracciare e allora devi contenere. In certe situazioni ormai il contenimento necessario è tale che deve essere fatto un lockdown, mirato ma deve essere fatto”, ha risposto sulle prospettive dei prossimi mesi. In questo momento, aveva spiegato a Repubblica, “non ha senso muoversi a livello regionale ma metropolitano, provinciale, comunale”. Ma i governatori “devono assumersi le loro responsabilità”. Quindi aveva inserito nelle città ad “alto rischio” Milano e Napoli: “Ma anche Roma tra un po’ – ha avvertito – potrebbe essere nella stessa situazione”.