C’è il primario diritto alla salute alla base del decreto con cui il Tribunale amministrativo della Campania ha respinta l’istanza cautelare contro l’ordinanza regionale che chiude le scuole della regione fino al 30 ottobre prossimo. Una decisione quella del presidente Vincenzo De Luca che aveva suscitato proteste tra i genitori e irritato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Nel testo del decreto si legge che “la espressa temporaneità della misura e il manifestato proposito, come rappresentato dalla difesa regionale” di rimodulare il provvedimento impugnato alla luce del Dpcm emanato ieri, relativo alle attività didattiche” hanno portato a respingere il ricorso. Il provvedimento, firmato dal governatore Vincenzo De Luca, era stato già corretto permettendo l’apertura degli asili.

Era stato un gruppo di cittadini, tra gli altri, a impugnare l’ordinanza. Il Tar, nel decreto, evidenzia che prevale la tutela del diritto alla salute. Sulla base della documentazione fornita, nel decreto viene data “prevalenza all’interesse pubblico sotteso al provvedimento impugnato, tenuto conto che tale interesse pubblico espressamente affonda nell’esigenza di tutelare il diritto primario alla salute”. È stata fissata una udienza per il 17 novembre per la trattazione collegiale del ricorso.

Un ricorso, in particolare, patrocinato dal professore avvocato Giorgio Fontana, si basava sul principio di proporzionalità che impone di valutare se sono possibili altre misure meno ‘aggressive’ nei confronti del diritto alla istruzione e se le misure sono giustificate perché adeguate allo scopo. Il Tar Campania ha deciso oggi perché aveva chiesto alla Regione di fornire una integrazione di documentazione relativa ai dati sui contagi in ambito scolastico che hanno determinato l’ordinanza regionale di chiusura delle scuole.

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