Ancora un rinvio per motivi di salute di Silvio Berlusconi del processo Ruby ter, che a Milano vede imputato l’ex presidente del Consiglio. La difesa dell’ex premier, recentemente guarito dal Covid-19 e in convalescenza in Francia, ha presentato una richiesta di rinvio di almeno venti giorni, accolta dai giudici della VII sezione penale. La prossima udienza è stata fissata il 16 novembre nei padiglioni della Fiera di Milano. Il presidente Marco Tremolada, accogliendo la richiesta della difesa e sospendendo i termini della prescrizione, ha spiegato che questa “si fonda su condizioni di salute documentate” dell’imputato, che “è stata presentata per la prima volta e merita attenzione da parte del Tribunale, anche tenuto conto della prospettazione della risoluzione dei problemi salute” di Berlusconi nei tempi indicati dalla difesa. Il leader di Forza Italia è stato dimesso il 14 settembre dopo undici notti di ricovero. Era stato ricoverato la notte del 3 settembre perché positivo al Covid-19 e con una polmonite bilaterale.
Il processo vede imputati Berlusconi e altre 28 persone, tra cui molte ‘olgettine’ che avrebbero testimoniato il falso nei due processi sul caso Ruby in cambio di soldi e altre utilità, secondo l’accusa, da parte dell’ex premier. Il processo è nella fase dell’istruttoria testimoniale e sono stati già sentiti in questi mesi numerosi testi chiamati a deporre dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Luca Gaglio. Tra i testi che ancora devono deporre nel processo c’è anche Giuseppe Spinelli, contabile di fiducia dell’ex premier e, secondo le indagini, incaricato dei pagamenti in cambio del loro silenzio sulle serate di Arcore.
È arrivato invece alla soglia della camera di consiglio il processo in corso a Siena, anche questo rinviato per legittimo impedimento. La nuova udienza è stata fissata per il 25 novembre. Quel girono dovrebbe terminare la discussione delle parti e nella stessa giornata potrebbe arrivare la sentenza. La Procura di Siena, con il pm Valentina Magnini, nell’udienza del 13 febbraio aveva chiesto 4 anni e 2 mesi di reclusione per Silvio Berlusconi imputato per corruzione in atti giudiziari. Secondo l’accusa, l’ex premier avrebbe pagato il pianista senese Danilo Mariani, che si esibiva nella sua villa di Arcore, per indurlo a falsa testimonianza sul caso olgettine. La Procura ha chiesto 4 anni e 6 mesi per Mariani per il reato di falsa testimonianza. I difensori di Berlusconi, gli avvocati Federico Cecconi ed Enrico De Martino, hanno sempre contestato la ricostruzione dell’accusa. Secondo l’accusa i bonifici effettuati da Berlusconi a Mariani come ‘rimborsi spesa’, circa 170mila euro in tre anni dal 2011 al 2013, sarebbero stati in realtà dei pagamenti per indurre il pianista di Arcore a falsa testimonianza sul caso delle cosiddette olgettine.