Aiuto mi è rimasto Iachini nel tritacarne. Perché attendere il bolso TikiTaka chiambrettiano quando per sbellicarsi basta Trentesimo Minuto su ToscanaTv? Oltretutto nemmeno devi attendere la mezzanotte con il plaid sbrodolato di tisana dopo i feroci attacchi di abbiocco delle undici. Trentesimo minuto, una cifra così a spanne, che fa tanto Paolo Valenti in fila per sei con il resto di due, atterra lieve lieve appena dopo cena, verso le 21, cancellando ogni possibile C da hoha-hola con hannuccia horta horta, e un sarcasmo dissacrante da toscanacci ebbri di ribollita e Chianti con le fave. Facciamo penitenza, insomma, almeno una volta. Pur mantenendo un’invidiabile professionalità e serietà, il cast di Trentesimo minuto fa più ridere di noi, Chiambretti, Vieri, Pardo e la Canalis messi insieme.

La partita di giro è ganza. Al centro c’è Simone Pagnini, uno alla professor Sassaroli, per intenderci. Serissimo, incravattato con un lenzuolone giallo al collo con nodo alla Caccamo, dirige sornione il traffico tra l’avvocato Magli (Kitikaka ve l’ha spiegato: un avvocato non manca mai a commentare le partite al lunedì, no?); Luca Frati, “maestro” anziano di giornalismo; Leonardo Vonci, sul web risulta il tifoso benzinaio (sarà lui?) anche perché il suo nome e cognome fanno andare in tilt Google; ma soprattutto Leonardo Petri, il vero, autentico, fiorentino che ti sa sfottere in maniera devastante, andando a letto con tua moglie, sottraendoti portafoglio, automobile e abbonamento a Pornhub, ma senza lasciare traccia alcuna.

Pagnini fa però un solo errore, che poteva risultare fatale. All’alba di un nuovo giorno dopo che la Fiorentina si è fatta rimontare dallo Spezia, quindici giorni dopo la sconfitta con la Samp, a pochi giorni dall’addio di Chiesa, con Commisso che difende Iachini in panchina nemmeno fosse Vittorio Emanuele III con il generale Cadorna, a Trentesimo Minuto ci si collega con Antonio Di Gennaro. Ovvero il Tavor della telecronaca in tv. Prestigiosissimo sì, ultracompetente che Paolo Bargiggia gli fa un baffo, ma appeso allo streaming con una specie di ciaspola da montagna come lampadario del salotto sullo sfondo, fa correre il rischio di scartare lo streaming viola per seguire le gesta di Valentina Nappi con Jason Brown.

Tema della serata: il presente, il futuro e l’automobile rigata sulle portiere di Iachini. Di Gennaro analizza diagonali, raddoppi e forma fisica dell’ultimo panchinaro viola che non ha giocato, ma la rabbia sull’operato di Iachini bolle come nel pentolone tra verza, fagioli e cavolo nero. Petri comincia a saggiare il terreno ancora serio della diretta con casa Di Gennaro: “Sono incredulo su come Iachini sia ancora allenatore della Fiorentina”. Di Gennaro non fa una piega, ma la regia sa che Petri è carichissimo. E via di split screen dove Petri, nell’ordine, sbuffa, si sistema frenetico il colletto della camicia, si riposiziona cento volte sulla sedia, schiocca le falangi delle mani a pugno una sull’altra. “C’è da dire solo una cosa: la colpa è di Rocco Commisso, da quando è arrivato lui la Fiorentina sotto il profilo calcistico ha sbagliato tutto”. Di Gennaro continua la sua disamina e un’occhiata con Pagnini fa capire a Petri che è ora di smetterla di essere tutti compunti e signorili. È l’ora della ricreazione. Ci si deve sbellicare dalle risa. Toccarla pianissimo, sfottere clamorosamente.

Di Gennaro azzarda il paragone con Arrigo Sacchi, o meglio quando Berlusconi nonostante le sconfitte chiamò l’Arrigo in conferenza stampa e dichiarò che era l’allenatore del Milan fino a fine stagione, ed ecco che Petri abituato a lavare i panni in Arno sbotta: “Suvvia, Iachini e Sacchi? Ma non diciamo bischerate”. Lo studio si scioglie. Le risate prendono il sopravvento. Di Gennaro non si accorge di nulla. Qualcuno ricorda come i Della Valle offesero Pioli, che poi decise di andarsene e Petri da vero goleador mundial: “Allora offendiamo Iachini”. La ola si sta impossessando dello studio di Trentesimo Minuto, quando Petri rincara: “Iachini è il passato, Iachini è un dead man walking”. Poi all’improvviso la battuta del secolo, tra le ribalderie astratte del conte Mascetti e la schiettezza visionaria del Melandri: “Sapete dove c’è la soluzione per Iachini? Nelle pieghe delll’ultimo Dpcm: lì vietano il calcio amatoriale”.

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