Non più di 10 candidati per aula (salvo eccezioni), due turni diversi per le prove e naturalmente mascherine. Parte il concorsone straordinario per i docenti delle scuole di primo e secondo grado: 64mila candidati per 32mila posti. Le voci che hanno chiesto un rinvio si sono moltiplicate giorno dopo giorno: l’ultima è di Massimo Galli, il primario di malattie infettive al Sacco di Milano. Dalla Lombardia ci provano fino all’ultimo, con un atto bipartisan: la Lega ha presentato una mozione urgente approvata dal Consiglio regionale che impegna la giunta ad attivarsi per chiedere al ministero e al governo di far slittare le prove scritte in programma dal 22 al 16 novembre e tra i voti favorevoli (57, con un solo astenuto) figurano anche i consiglieri del M5s. Ma la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha confermato la fiducia in una modalità di esame che secondo viale Trastevere garantisce la sicurezza per tutti, grazie a un protocollo severo messo a punto insieme al Comitato tecnico scientifico. Gli aspiranti professori si avvicenderanno nel corso di un mese: dal 22 ottobre al 16 novembre.
Nelle aule scelte non ci saranno più di dieci candidati. Anche se, in alcuni casi, dove le aule o i laboratori lo permettono il numero dei candidati sarà più di dieci. Il 22 ottobre saranno meno: 9,6 per classe per un totale di circa duemila persone. Le prove si svolgeranno su due turni: dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 17. Le operazioni di identificazione dei candidati avranno inizio rispettivamente alle 8 e alle 13.30. I partecipanti, i componenti della commissione, il personale di vigilanza e tutte le altre figure presenti nelle sedi di concorso dovranno indossare una mascherina chirurgica, che copra bocca e naso per tutto il tempo di permanenza. La commissione avrà pronte delle mascherine sostitutive. Ci sarà inoltre l’obbligo di igienizzarsi le mani con apposito gel disinfettante contenuto nei dosatori all’ingresso e in più punti delle scuole.
Il personale impiegato, oltre alla mascherina chirurgica e all’igienizzazione delle mani, utilizzerà dei guanti monouso al momento delle operazioni di riconoscimento dei candidati, della consegna dei moduli, del materiale occorrente e nelle operazioni di gestione della prova computerizzata. Tutti dovranno a sua volta compilare il consueto modulo di autodichiarazione. Ai candidati verrà misurata la temperatura all’ingresso della scuola. Non mancheranno, inoltre, le pulizie delle aule utilizzate alla fine della mattinata e del pomeriggio.
Nessuna speranza invece per i candidati che si trovano in quarantena. Le richieste di prove suppletive avanzate dal Pd (in particolare dal capogruppo al Senato Andrea Marcucci e dal vicepresidente della commissione istruzione Francesco Verducci) sono rispedite al mittente. L’orientamento del ministero dell’Istruzione è quello già usato per i test di medicina: “Dare un mese in più a qualche candidato per studiare costituirebbe una disparità” si spiega. Inoltre qualora alla prova suppletiva vi fossero ancora quarantenati si dovrebbe rinviare sine die.