Sono stati tra i luoghi più colpiti durante la prima ondata. E ora che il virus ha ripreso a correre in tutto il Paese, nelle Rsa torna la paura. Da Nord a sud si moltiplicano i casi di contagio: sono 45 su 58 gli anziani positivi in una casa di riposo a Cortina d’Ampezzo, 11 i morti registrati da inizio ottobre a oggi. Infettati pure 28 operatori su 60. Tutto nonostante ora non manchino né la consapevolezza sulla contagiosità del Covid-19, né le mascherine e gli altri dispositivi di protezione individuale che erano praticamente introvabili nella scorsa primavera. Anche la Rsa “S. Raffaele di Borbona” in provincia di Rieti è diventata un cluster: nelle ultime ore sono risultati positivi al tampone 52 pazienti e 15 operatori. Così si moltiplicano le ordinanze comunali che impediscono nuovamente ai parenti degli anziani di andare a trovarli di persona. L’ultima in ordine di tempo è stata emanata dalla sindaca di PiacenzaPatrizia Barbieri: lo stop rimarrà in vigore “fino al termine dell’emergenza sanitaria in atto”.
Il caso di Cortina – Secondo quanto riferisce il responsabile dell’Rsa di Cortina al Corriere della Sera, “il virus è entrato cogliendo tutti impreparati, soprattutto gli operatori, falcidiati pure loro”. Tutti e tre i piani dell’istituto sono stati contaminati: “Un terremoto”, commenta Angelo Majoni, avvenuto nonostante “ci fossimo attrezzati in modo rigoroso per difenderci dal ritorno dell’epidemia”. In città, invece, il numero dei positivi al Covid è diminuito leggermente, passando da 135 a 132. “I numeri sembrerebbero assestarsi dopo il forte aumento del fine settimana scorso – riferisce il sindaco Gianpietro Ghedina -. Anche i due focolai, quello della Casa di Riposo e quello della sportivi ghiaccio, che sommati incidono per l’80% del totale dei positivi, pare stiano rientrando”.
67 positivi a Rieti – A Rieti è la “Direzione aziendale della Asl ad annunciare i 67 casi di positività nella casa di riposo del comune di Borbona. L’intera struttura, stando a quanto si apprende, è stata isolata. È ancora in corso, da parte del personale sanitario aziendale, l’indagine epidemiologica per contenere l’eventuale diffusione del virus sul territorio cittadino ed escludere nuove positività.
Stop alle visite a Piacenza – Neanche le Rsa emiliane sono state risparmiate. A Piacenza, per evitare che la situazione possa degenerare, la sindaca ha deciso di prendere nuove misure di sicurezza per le case di riposo, i centri diurni per anziani e disabili e per l’assistenza domiciliare. L’ordinanza ferma le visite ai familiari, se non in casi di estrema necessità. Nelle Rsa si prevede inoltre che gli ospiti – laddove le condizioni di salute psico-fisica lo permettano – indossino regolarmente le mascherine, soprattutto nelle aree comuni. Saranno privilegiati i contatti con la famiglia con videochiamate o altri strumenti. I familiari autorizzati ad accedere alle Rsa dovranno rispettare tutte le regole igieniche e comportamentali previste dalla normativa vigente ma nessun visitatore esterno sarà ammesso nel caso di positivi nella struttura. Sospese anche tutte le attività ricreative che comportino la presenza di personale esterno e volontari”.