Nunzia De Girolamo ha comunicato di essere positiva al Covid-19 e sostiene – attraverso un post ed alcune interviste – di essersi contagiata a Benevento la sera di mercoledì 14 ottobre a cena con la madre e la sorella. Il giorno dopo l’ex ministra delle Politiche Agricole del governo Letta è entrata nel Tribunale di Benevento per assistere a un’udienza del processo che la vede imputata di associazione a delinquere per la presunta gestione clientelare dell’Asl sannita. E quindi – come è ovvio – tra avvocati, imputati e magistrati presenti quella mattina nell’aula ‘Falcone-Borsellino’, è scattata la corsa a ricordarsi con chi aveva parlato De Girolamo, se si era avvicinata a qualcuno in particolare e per quanto tempo, se c’erano stati o meno momenti di assembramento tra l’ex ministra e altre persone in una pausa del processo. E poi la cosa più importante di tutte: informarsi sulla tempistica dell’insorgere dei sintomi per l’ex ministra, e così dedurre l’effettiva portata del rischio di diffusione del contagio.
Secondo le fonti consultate da ilfattoquotidiano.it, l’udienza si è svolta nel pieno rispetto dei rigidi protocolli anticovid predisposti dai vertici del Tribunale beneventano. Resi più agevoli dalle ampie dimensioni dell’aula ‘Falcone-Borsellino’ dove si celebrano i dibattimenti più impegnativi. Tutti, naturalmente, indossavano la mascherina, a cominciare da De Girolamo, particolarmente attenta nell’ascoltare le arringhe di alcuni difensori di un processo che volge alle battute finali – per l’ex ministra il pm Assunta Tillo ha chiesto una condanna di 8 anni e tre mesi.
Uno degli avvocati presenti quella mattina ha spiegato a ilfattoquotidiano.it che non c’è nulla di cui preoccuparsi: “La dottoressa De Girolamo si è sottoposta a tampone venerdì sera, ed era risultato negativo, i sintomi e la positività sono sopraggiunti qualche giorno dopo. Dunque, se anche si fosse contagiata mercoledì sera, aveva una carica virale così bassa da non poter essere a sua volta infettiva”. Un altro avvocato aggiunge: “È rimasta a lungo seduta in disparte ed ha parlato solo coi suoi legali”. Il cronista de ilfattoquotidiano.it ha sentito cinque persone che quella mattina erano in Tribunale a vario titolo per seguire il processo Asl-De Girolamo: nessuna di queste è stata raggiunta dai servizi territoriali sanitari locali per un eventuale tracciamento. Una cosa è certa: appena l’ex ministra ha reso pubblica la notizia di essere positiva al coronavirus, chi ha potuto si è precipitato a fare un tampone privatamente (tutti negativi). Nel frattempo l’aula è stata sanificata. Il processo dovrebbe riprendere il 29 ottobre. Ma dipenderà dai tempi di guarigione della principale imputata.