La Dea trionfa al Mch Arena per la prima giornata del gruppo D di Champions League. Nel primo tempo sfida già chiusa con le reti di Zapata al 26', Gomez al 36' (con un gran gol dal limite dell’area sotto la traversa) e Muriel al 42'. Nella ripresa rete del neo acquisto russo Miranchuk
Esordio con vittoria per l’Atalanta nella prima giornata del gruppo D di Champions League: la squadra di Gian Piero Gasperini domina in casa del Midtjylland, in Danimarca, e vince per 4-0 nonostante la pioggia battente. Dimenticata in 90 minuti la brutta prestazione di Napoli. Al 16′ il primo acuto degli azzurri alla Mch Arena con Freuler che verticalizza per Zapata, l’ex Udinese da posizione defilata colpisce il palo col portiere Hansen. Al 26′ i nerazzurri passano in vantaggio grazie a un cross di Toloi per Romero che pesca sul secondo palo Duvan Zapata, veloce a ribadire in rete. Dieci minuti più tardi il raddoppio della Dea, ci pensa il ‘Papu’ Gomez con un tracciante da fuori area che colpisce la traversa ed entra in rete. Al 42′ bergamaschi ancora in gol, il portiere respinge ma non trattiene una conclusione da fuori area di Zapata, Muriel è pronto a ribadire in rete in scivolata. Con la gara in tasca, l’Atalanta gioca la ripresa sul velluto. Al 56′ occasione per Romero su corner di Gomez, ma l’argentino non trova la porta. Dopo un grande intervento di Sportiello su Sviatchenko, a 15′ dalla fine palo di Ilicic che manca la quarta marcatura. All’88′ l’Atalanta cala il poker grazie a una conclusione sotto il sette di Miranchuk.
Una partita che spazza via i ricordi quella notte di ottobre del 2019 quando la squadra di Gasperini stonò alla prima assoluta sul palcoscenico Champions contro la Dinamo Zagabria. Niente gambe tremanti, stavolta, ma tanta qualità e freschezza, quanto basta per travolgere per 4-0 i debuttanti danesi del Midtjylland e iniziare l’avventura europea con il piede giusto. Non solo: con questo risultato è vendicato il ko rimediato due anni fa proprio in terra danese contro il Copenaghen che estromise dall’Europa League una Dea ancora in fase di evoluzione. Gasperini schiera dal primo minuto la doppia prima punta con Zapata e Muriel (in panchina Ilicic), alle loro spalle libertà di spaziare per Papu Gomez. In mediana Hateboer sulle fasce, con Freuler preferito a Pasalic, Solo panchina per Palomino con Toloi, Romero e Djimtsiti in difesa. I danesi di Priske schierano invece il guineano Kaba prima punta supportato da Mabil e Dreyer. Dopo cinque minuti di marca danese, la prima vera occasione è dell’Atalanta al 7′ con Goosens che da posizione laterale prova un diagonale potente con palla di poco a lato dopo aver schizzato sull’erba bagnata. E’ il primo squillo di tromba della Dea. Il pressing sempre alto dei bergamaschi prova a sfruttare la staticità della difesa dei danesi che faticano a contenere le incursioni di Muriel e Zapata che al 16′ colpisce il palo dopo una intuizione di Freuler in verticale.
Nonostante il campo inondato, la Dea in 20 minuti firma già almeno due occasioni per andare in vantaggio, la terza arriva al 26′ ancora con Zapata con un diagonale che trova la deviazione del portiere. L’Atalanta dimostra qualità superiore e cerca di attaccare anche nello stretto, proprio perché i danesi si chiudono, alzano le barricate e gettano via palloni pur di restare a galla: la porta sembra stregata ma a scardinarla al 25′ ci pensa ancora l’attaccante colombiano che sfrutta una torre di Romero e dal limite dell’area piccola fa centro cambiando definitivamente volto al match. La Dea inizia a dettare ancora di più il ritmo, si concede qualche disattenzione di troppo (non sfruttata da Onyeka al 35′) e poi al 36′ si gode la perla da fuori area di Papu Gomez che quasi da fermo da fuori area la mette sotto la traversa. Cinque minuti dopo arriva il tris di Muriel al 42′ con una conclusione potente. Il primo tempo va in archivio. Nella ripresa l’Atalanta non smette di attaccare e fare gioco, i danesi si fanno sotto in un paio di occasioni ma quelle più nitide sono ancora sui piedi dei bergamaschi con Hateboer e ancora con Papu Gomez. I nerazzuirri smettono di fare per il solito pressing e abbassano il baricentro consentendo ai danesi di farsi più aggressivi con il tecnico Priske che cerca di cambiare l’inerzia della gara con alcuni cambi tattici. Gasperini fa entrare prima Pasalic e Ilicic (per Muriel e Gomez) che al 74′ ha l’occasione di festeggiare il suo rientro con una rete ma non sfrutta l’occasione davanti alla porta. Poi Gasperini concede un po’ di riposo a Zapata, sostituito da Miranchuk. Ed è proprio il neoacquisto russo a regalare all’88′ l’ultima emozione con un sinistro a giro da fermo praticamente perfetto. Come questa Dea che riparte in Champions con un poker dopo quello subito l’ottobre scorso a Zagabria.