Sono stati individuati dai carabinieri della Compagnia di Lanciano (Chieti) i cinque giovani che avrebbero partecipato all’aggressione, nella notte tra sabato e domenica ell’area dell’ex stazione ferroviaria Sangritana, a un 18enne, ora ricoverato all’ospedale di Pescara in prognosi riservata, in coma farmacologico dopo essere stato sottoposto a intervento chirurgico per ridurre un ematoma e bloccare un’emorragia. Giuseppe Pio D’Astolfo è stato colpito da un pugno mentre era con due amici in centro a Lanciano, in una zona dove, nel fine settimana la sera si ritrovano molti giovani.
I cinque ragazzi sono tutti cittadini italiani appartenenti alla stessa famiglia rom. A sferrare, secondo la prima ricostruzione, l’unico violentissimo pugno alla tempia sinistra della vittima il più piccolo del gruppo, ancora tredicenne. Che per legge non è imputabile. Altri due hanno 14 e 15 anni, un quarto ne ha appena compiuti 18 mentre il più grande ne ha 30. Gli unici due maggiorenni sono già noti alle forze dell’ordine. Gli investigatori li hanno identificati grazie non solo ai testimoni, la coppia di fidanzati che era in compagnia del 18enne e un terzo ragazzo che lo ha soccorso, ma anche ad alcune telecamere che, seppur non puntate direttamente sul luogo dell’aggressione, hanno ricostruito gli spostamenti dei cinque permettendone il riconoscimento. Futili i motivi dell’aggressione: i cinque, che pare conoscessero la vittima e gli amici, si sarebbero avventati sul 18enne e sulla coppia di fidanzati “infastiditi” dal loro invito ad abbassare la musica. A peggiorare le cose l’abuso di alcol. Colpito con un pugno, fortunatamente di striscio, anche l’amico del 18enne, che se l’è cavata con tre giorni di prognosi.