Due 15enni furono violentate quando erano in stato di alterazione psichica per l’assunzione di alcool e inconsapevolmente di cocaina. Sui vestiti degli indagati le tracce di vernice verde dello stesso tipo della macchina su cui sono avvenuti gli abusi
Salgono a otto le persone arrestate per lo stupro delle due minorenni inglesi avvenuto a settembre scorso a Marconia, frazione di Pisticci nel materano. I poliziotti del commissariato hanno arrestato altri quattro giovani che sono finiti in carcere com’era successo ai primi indagati fermati dagli investigatori. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Matera guidata dal vice questore Luigi Vessio e coordinate dalla procura di Matera hanno permesso di individuare anche gli altri componenti del gruppo che nella notte tra il 6 e il 7 settembre in una villa di Marconia abusò sessuale delle due studentesse durante una festa.
In carcere sono finiti Michele Leone di 22 anni, Egidio Antonio Andriulli di 22, Rocco Lionetti di 21 e Michele Falotico anch’egli di 21 anni. Per i quattro, tutti residenti a Pisticci l’accusa è di violenza sessuale di gruppo e lesioni personali aggravate e continuate nei confronti delle due 15enni. I nuovi arrestati, anche in questo caso tutti di Pisticci, si aggiungono ai quattro già finiti in carcere l’11 settembre scorso: il 23enne Michele Masiello, il 21enne Alessandro Zuccaro, il 19enne Giuseppe Gargano e il 22enne Alberto Lopatriello. La nuova svolta nell’inchiesta è giunta grazie al lavoro incrociato svolto dai poliziotti che durante gli arresti e le perquisizioni effettuate l’11 settembre, avevano piazzato una serie di cimici per intercettare le conversazioni di una serie di sospettati che sono poi state comparate con le dichiarazioni rese da alcuni degli indagati già arrestati.
In particolare, Lionetti nel corso del suo interrogatorio aveva riconosciuto attraverso un video catturato da una telecamera di sorveglianza quasi tutti gli altri indagati. Le immagini, infatti, mostravano gli otto indagati e le due ragazze (una delle quali veniva spinta) che entravano nell’area dove sono state commesse le violenze. La ricostruzione dell’intera vicenda aveva permesso agli inquirenti di capire che nella tarda serata di quel 6 settembre, insieme alla sorella maggiore e al cognato di una delle due, le minorenni erano andate a una festa in una villa a Marconia: poco dopo essere arrivate alla festa, due degli indagati avevano avvicinato le 15enni instaurando un rapporto amichevole carpendone la fiducia per approfittarne brutalmente quando le vittime erano in stato di alterazione psichica per l’assunzione di alcool e inconsapevolmente di cocaina.
Le successive indagini hanno permesso di individuare l’ottavo e ultimo concorrente, Michele Falotico e di aggravare gli indizi nei confronti di tutti gli autori dei reati. Nel corso delle perquisizioni domiciliari erano stati sequestrati indumenti e scarpe indossati la sera della festa sui quali si sono trovate tracce di una vernice di colore verde dello stesso tipo di quella rinvenuta sul cofano dell’autovettura dove si erano consumate le violenze sessuali. A questo si aggiungevano i dialoghi tra gli indagati che dopo l’arresto dei loro amici, condividevano la versione da fornire al giudice insistevano sulla necessità di evidenziare che le ragazze erano consenzienti. Inoltre nei loro dialoghi, gli indagati si interrogavano sul motivo per cui Falotico, l’ottavo indagato allora non ancora individuato, fosse rimasto estraneo alla vicenda nonostante presente ai fatti. Anche per questo, tutti si accordavano per suggerire a quest’ultimo la versione da fornire agli investigatori. Tutti gli elementi sono finiti poi nella richiesta di misura cautelare del pubblico ministero Anna Franca Ventricelli che ha chiesto e ottenuto dal gip di Matera la detenzione in carcere anche per questi indagati.