Hanno aggredito un ragazzo di 22 anni originario del Burkina Faso con un machete, mentre gli gridavano: “Tornate al tuo Paese, qui comandiamo noi”. Un uomo di 53 anni e i suoi due figli di 30 e 24 anni sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio aggravato da discriminazione e odio razziale. Per i tre l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dalla polizia, è stata emessa il 17 ottobre dal Gip del Tribunale di Modena. L’aggressione sarebbe invece avvenuta il 15 luglio in una strada di Modena, nella zona sud della città, dove uno dei tre uomini avrebbe preso il 22enne a bastonate in testa, mentre un altro lo avrebbe colpito con il machete, accoltellando a un braccio e gridandogli intanto offese razziste. Si tratterebbe, secondo quanto accertato dalle indagini della squadra mobile, di una spedizione punitiva. Il ragazzo probabilmente sarebbe stato preso di mira perché conosceva alcuni marocchini con cui gli aggressori avevano un conto in sospeso, ma la sua unica “colpa”, spiegano gli investigatori, sarebbe quella di essersi trovato “nel posto sbagliato al momento sbagliato”. Il giovane avrebbe tentato di difendersi dai colpi di machete e per questo sarebbe stato ferito soltanto al braccio e non in parti letali. Ma al momento, dopo un’operazione, non ha ancora recuperato la piena funzionalità dell’arto.

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